domenica 9 dicembre 2012
Quarant'anni secondo giorno
Molti ex-coristi a cantare alla Messa delle 11,30.
Il riconoscimento da parte di Don Gianni a nome della comunità parrocchiale.
Il pranzo insieme e i regali da parte dei miei coristi.
Ce n'è abbastanza per essere più che contenti.
Grazie a tutti.
Quarant'anni
..Il duomo pieno di gente, i cantori in forma e la consapevolezza di essere parte di un momento storico importante....Tutti aspetti che hanno contribuito alla buona riuscita del concerto. Grazie a Don Gianni e al Sindaco Rosa Leso per le parole di apprezzamento e di speranza per proseguire.
Magari il repertorio non era di facile ed immediata presa su tutto il pubblico, ma penso che piano piano tutti poi si siano lasciati coinvolgere.
Grazie anche al presentatore Franco Masseroni, sempre disponibile con la sua competenza e la sua preparazione.
Grazie a tutti gli amici che in modi diversi hanno reso possibile la festa dei quarant'anni.
E.. Naturalmente grazie a tutti i CORISTI, che ancora mi seguono e mi sopportano.
lunedì 8 ottobre 2012
Gita a Vicenza
La Messa cantata più che dignitosamente nel bellissimo Tempio di San Lorenzo, la visita alla mostra "Raffaello verso Picasso", il pranzo in un buon ristorante, il Teatro olimpico, palazzo Thiene, il tempo propizio e una città invasa dai cosiddetti "Turisti dell'arte". Abbiamo visto che si può far arrivare gente senza sprecare danaro i
Comunque complimenti ai coristi, specialmente a quelli che hanno organizzato la gita in maniera quasi perfetta.
domenica 9 settembre 2012
Avanti
Abbastanza bene complessivamente, considerando che abbiamo fatto una sola prova prima della meditazione. Qualche problema di concentrazione e sicurezza nel tempo e nell' intonazione dovuti anche alla disposizione non troppo felice, ma archiviamo positivamente anche questa bella esperienza.
Adesso avanti con impegno e determinazione per preparare le prossime scadenze e attendiamo sempre nuove voci.
giovedì 6 settembre 2012
Rieccoci
I primi sette mesi del quarantesimo anno di attività sono stati molto intensi e riprendiamo con altrettanta intensità. Già sabato 8 settembre saremo al Santuario del Frassino per riproporre "Il canto della madre" nella festa della natività di Maria e poi altre cose importanti ci attendono fino alla festa del quarantesimo dei giorni 8 e 9 dicembre. Buon canto e speriamo sempre in nuovi ingressi.
venerdì 23 marzo 2012
martedì 31 gennaio 2012
Sulla via della bellezza
lunedì 16 gennaio 2012
Sul cammino della bellezza
ELENCO CANTI
Per il 29 gennaio:
Disse Iddio, Locus Iste Ave Maria (De Victoria)
Dixit Maria, Sicut Cervus, (Anime Affaticate?)
Tantum Ergo, (D’ Amor pane dolcissimo?)
Victimae Paschali, Maria Magdalene,
Inno a Sant’ Angela (De Marzi), Jesu corona virginum,
Terribilis est locus iste, Magdalena degna da laudare,
Regina coeli, Salmo 150 (De Marzi)
sabato 7 gennaio 2012
Canti per domenica 8 gennaio a Brescia
sabato 31 dicembre 2011
Fine e inizio
lunedì 19 dicembre 2011
EMOZIONE
L' emozione è stata forte ed ho temuto seriamente di rovinarlo con i miei gesti...Bravi coristi!!!
Serenità
lunedì 21 novembre 2011
...Grandi gioie...
martedì 18 ottobre 2011
XVII RASSEGNA DI CANTO CORALE
mercoledì 5 ottobre 2011
Carol e Tony dall' Australia
Thank you for letting Tony and I join you on the trip to Canezei. It was absolutely fabulous to hear your very talented choir in such a beautiful setting. Eventhough I did not understand the words I was moved to tears with the beauty of the music. Both the choir at
venerdì 30 settembre 2011
Carissimo maestro Gigi Bertagna,
domenica 4 settembre 2011
35 anni
lunedì 22 agosto 2011
RIPRESA DELLE PROVE
RIPRENDERANNO LE PROVE DI CANTO.
CONTO SULLA PRESENZA DI TUTTI E SU MOLTE FACCE NUOVE.
domenica 26 giugno 2011
Prove in piscina
prove di canto in piscina, a casa di Paola.
Non tutti i cori hanno questa fortuna!!
GRAZIE PAOLA!!!
giovedì 16 giugno 2011
Messaggio da Suor Angela
From: Mericianum
To: Sent: Wednesday, June 15, 2011 5:52 PM
Subject: grazie
Carissimi, ricevo in questi giorni ringraziamenti ed espressioni di apprezzamento per la serata della Via Lucis. Dopo l'impegno espresso nella preparazione e nella conduzione ci resta ora la gioia di aver sostenuto la preghiera di tante persone, parecchie delle quali vi hanno partecipato per la prima volta. Se la veglia ha avuto buon esito è grazie anche al vostro intervento, al vostro coinvolgimento affettuoso e allo stile, preciso, puntuale e raffinato di collaborazione e di condivisione. Siamo soggetti e gruppi diversi, eppure l'ascolto, l'accoglienza e la stima reciproci hanno permesso di costruire un insieme unitario e armonico che è già frutto dello Spirito.
Che il Signore accompagni sempre il vostro impegno e vi conservi nella Sua lode.
Arrivederci allora alla Via Lucis 2012.
Suor Angela
domenica 5 giugno 2011
Piccole gioie
mercoledì 11 maggio 2011
Giornale di Vicenza 11-5-2011
Bepi De Marzi
mercoledì 27 aprile 2011
da un' intervista a Padre Domenico Bartolucci (Maggio 2007)
domenica 24 aprile 2011
Buona Pasqua
martedì 19 aprile 2011
SETTIMANA SANTA
Givedì Santo: ore 20,45 santa Messa in "Coena Domini".
Venerdì Santo: ore 14,45 azione liturgica nella Passione e morte di Gesù
ore 20,45 Via Crucis.
Sabato Santo: ore 20,45 solenne Veglia Pasquale.
Domenica di Pasqua: ore 11,15 Santa Messa solenne.
A tutti voi e alle vostre famiglie auguri di BUONA PASQUA
domenica 27 marzo 2011
Benvenuto Giosuè
domenica 20 febbraio 2011
Contento
venerdì 4 febbraio 2011
Worck shop ( si scrive così ? )
Un pomeriggio importante, forse un pò faticoso, dopotutto era una cosa nuova quasi per tutti.
Penso sia stato molto utile, ne vedremo i frutti più avanti.
D' altra parte le foreste crescono con calma e silenziosamente....
P. S. : Altri cori avrebbero pagato fior di quattrini per avere la possibilità di lavorare con Michael Kibblewhite, noi l' abbiamo avuto gratis e lui ci ha anche ringraziati...
venerdì 28 gennaio 2011
Michael Kibblewhite
venerdì 31 dicembre 2010
Buon anno
Molti momenti importanti sono già stati ricordati nel "Diario di Canto", distribuito in occasione della festa ddi Santa Cecilia. Resta da ricordare, con soddisfazione e con un pò di sano orgoglio, che siamo riusciti a chiudere un altro anno di canto, di impegno costante e fruttuoso, di momenti forti e di crescita per TUTTI, che secondo me sono stati ben superiori ai momenti di difficoltà e fatica.
A tutti, auguri per un 2011 di serenità e speranza.
Appuntamento per la mattina del 6 gennaio alla Messa delle 11,30.
La ripresa delle prove di canto sarà giovedì 13 gennaio.
martedì 21 dicembre 2010
E' vero che i nostri amici anziani sono sempre benevoli nei nostri confronti, ma, sia il numero ridotto dei canti, sia la scelta delle proposte e l' intermezzo del gruppo maschile, hanno cintribuito a rendere piacevole il pomeriggio e a trasformarlo in uno di "Quei bei momenti", come diceva Mozart. A tutti voi coristi ed alle vostre famiglie, auguri per un Buon Natale del Signore.
Intanto oggi, all' età di 105, anni è morta Lisetta Bonometti, "Zia Lisetta" per tutti. Grande amica del coro, ci lascia una bella testimonianza di donna impegnata nelle attività parocchiali, assistenziali, sociali e politiche. Sempre vissute con discrezione e tenacia e con arguta saggezza.
Il suo ricordo ci accompagni e ci aiuti a vivere con uguale impegno, nella realtà che incontriamo ogni giorno.
lunedì 13 dicembre 2010
La prima ninna nanna...
La confusione era davvero molta, molta la gente, molto il rumore e le voci dei passanti.
Ma poi, in un momento, un sottile filo di silenzio si è arrotolato intorno ai cantori , intorno a noi che li ascoltavamo, intorno al maestro, intorno alle tante luci del presepe sull'acqua.
E ci ha stretti. Hanno iniziato a cantare.
I nostri occhi, i miei occhi, guardavano con grande ammirazione, emozione e gioia questi cantori, avvolti nelle sciarpe, infreddoliti e concentrati. Cantavano davvero bene.
I nostri pastori. Annunciano con gioia che il Natale è vicino.
Marta
mercoledì 8 dicembre 2010
Suggestione, poesia, canto, famigliarità e accoglienza al concerto dei "Crodaioli di Bepi De Marzi" nelle officine "Marelli-motori" di Arzignano. Il luogo di lavoro, di fatica ma anche di condivisione del sapere e dell' ingegno, diventa anche luogo di racconto della tradizione, dell' accoglienza e della speranza. Grazie Bepi, grazie Crodaioli.
La forza della cultura
In apertura alla prima della Scala il maestro Daniel Barenboim, legge l'articolo 9 della Costituzione:
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
lunedì 22 novembre 2010
XVI RASSEGNA DI CANTO CORALE
Contenti perchè siamo riusciti ad organizzare la rassegna anche quest' anno, perchè è venuta gente ad ascoltare, perchè i cori ospiti hanno molto apprezzato l' iniziativa ed i rispettivi maestri si sono complimentati e ci ringraziano, perchè nel coro ci sono ancora persone che dedicano tempo idee e forza ad iniziative come questa.
Contenti soprattutto perchè, a parte qualche sbavatura che analizzeremo insieme giovedì, abbiamo cantato bene e lo dico forte e col cuore in festa. Il crescendo "Et claude vias inferum, gaude...", mi ha emozionato al punto da temere di mettermi a piangere....
Contenti, perchè in tempi avventurati e di scarsa attenzione a modo di usare il tempo che non sia solo annoiarsi, proponiamo un momento importante per dar voce a tutti coloro che col dono della voce, stanno insieme, vivono momenti di crescita e di aggregazione e danno "Lode al Signore".
Articolo pubblicato in ritardo dai giornali
La rassegna, organizzata dal “Coro Santa Maria Maddalena, in collaborazione con la comunità parrocchiale del Duomo, è patrociniata dell'assessorato alla cultura della città di Desenzano.
L’ ingresso è libero.
mercoledì 20 ottobre 2010
XVI RASSEGNA DI CANTO CORALE
Parteciperanno : La "Corale San Martino Vescovo", diretta da Milena Arlia--- Il "Coro della Basilica di Lonato", diretto da Claudio Gavelli e...naturalmente il "Coro Santa Maria Maddalena".
Pubblicizziamo ampiamente l' avvenimento.
lunedì 11 ottobre 2010
Gita del coro
Ma lo spirito era quello giusto, siamo stati bene, siamo stati insieme volentieri, abbiamo cantato e fatto festa. Complimenti agli organizzatori e ai partecipanti che hanno dato vita ad una bella giornata "Insieme".
martedì 5 ottobre 2010
1972. Nel mondo soffia il vento della
contestazione. In Italia è forte il conflitto
politico e sociale. Sono anni di
cambiamento per la Chiesa da poco
uscita dal Concilio Vaticano II e proiettata
verso un futuro dalle tinte sfumate. Dio
è morto, di Guccini, è il simbolo di una
generazione.
A Desenzano, in Duomo, alcuni giovani,
sotto la guida del curato don Dario
Morandini, piantano il seme di
un’esperienza che oggi è viva e rigogliosa:
il coro Santa Maria Maddalena.
Nulla c’è di più nobile del canto / virtù
salvifica di umanità / sempre più rara è il
cantare. Per questo quando un popolo
canta / c’è da sperare. E sarà perfino
inutile disperare / quando non si udranno
più canti. Nulla fonda animi e caratteri
quanto un coro, quando è un vero coro;
quanto sentirsi i componenti di un coro:
allora l’appuntamento, il ritrovarsi e il
sentirsi presenza necessaria a cantare è
come il convenire di innamorati. Allora il
sacrificio diventa spontaneamente gioia
e stima per vivere.
Le parole di Turoldo aiutano a
comprendere la dinamica che muove il
coro. Chiariscono come sia espressione
di cultura e, insieme, luogo di profonde
relazioni umane che si esprimono
nell’offerta delle doti vocali di ciascun
componente agli altri cantori e a chi
ascolta.
Dall’animazione della Messa in
Duomo, alle uscite in concerti e
rassegne, dalle meditazioni musicali alle
collaborazioni con gruppi teatrali e con
il Mericianum, le proposte del gruppo
corale si sono moltiplicate e affinate nel
corso degli anni. Dal canto antico e
rinascimentale (Palestrina e da Victoria
su tutti), il coro si sta ora affacciando ad
autori più moderni come Bruckner, Britten
e Rachmaninov, senza dimenticare
l’autore vicentino Bepi De Marzi
con cui ha stretto un rapporto di
stima e collaborazione, tanto che
il compositore di Arzignano ha
accompagnato i suoi canti
all’organo, nel concerto del
bicentenario di canonizzazione di
S. Angela.
Se senti cantare, viandante,
fermati ad ascoltare, gli uomini
malvagi non hanno canzoni.
viandanti dal 1972 se ne sono
fermati molti: più di 300 cantori,
uomini e donne, hanno fatto parte
del gruppo, plasmato dalla
sapienza del maestro Gigi
Bertagna, che dirige il coro dal
1976 (dopo don G. Tortella e
Giuseppe Tosi) e lo ha fatto
crescere nella fusione di tre
elementi.
La passione per il canto che dà
la spinta necessaria all’impegno
nelle prove, nell’animazione
liturgica e nei concerti; che porta
a capire autori, composizioni e
periodi storici per meglio
interpretare i canti nonché ad
affinare tecniche di apprendimento
e di esecuzione, affinché il canto
sia motivo di soddisfazione per chi
canta e chi ascolta.
La passione per il servizio per
la comunità parrocchiale, che porta
il coro a essere presente in Duomo ogni
domenica e nelle altre festività, e per la
comunità civile, con la partecipazione a
eventi patrocinati dall’amministrazione
comunale, quali la rassegna di canto
corale (quest’anno la XV edizione), il
concerto di Natale al centro sociale, i
gemellaggi con le città di Amberg e
Wiener Neustadt.
La passione per le persone, che nasce
spontanea e cresce grazie a esperienze
di condivisione come la recente gita ad
Assisi, dove il coro ha animato la Messa
nella Basilica Superiore di San Francesco.
martedì 21 settembre 2010
mercoledì 25 agosto 2010
Carissimi, desideriamo ringraziarvi per la vostra partecipazione alla Messa di venerdì scorso. Siamo state piacevolmente sorprese e commosse per la vostra presenza numerosa e affettuosa. è sempre difficile celebrare all'aperto, ma voi avete permesso che si creasse e si celebrasse in un clima di intensa preghiera e questo era lo scopo della serata e di fatto della nostra presenza qui. grazie. suor angela e comunità del mericianum
martedì 24 agosto 2010
Saluti
domenica 18 luglio 2010
giovedì 8 luglio 2010
Bepi De MArzi raccontato da Clemente Mazzetta
Ha fatto il paracadutista, ha suonato nei night, ha scritto e insegnato musica, ha diretto cori, segue “X Factor”, il programma musicale della Rai, che giudica davvero eccezionale: “Rivela le grandi qualità canore e musicali dei nostri giovani, ma mi lascia con l’amaro in bocca quando penso alla mancanza di futuro professionale per questi ragazzi, pur bravissimi”. Si chiama Bepi de Marzi. Oggi è unanimemente considerato uno dei maggiori compositori italiani nella musica d’autore di ispirazione popolare. Mezzo secolo fa scrisse e musicò uno dei canti più belli e struggenti della montagna, tradotto in 134 lingue, cantato dal Giappone alle Ande, nell’Europa del Nord, fra i Lapponi e l’Africa più lontana. Quel ‘Signore delle cime’, che è assieme canto e preghiera. Espressione di dolore e di speranza. “Lo scrissi quasi di getto, quando avevo 23 anni. Me lo avevano chiesto i miei amici del coro I crodaioli (fondato nel 1958) per ricordare un amico morto in montagna: una slavina l’aveva portato via. L’avevano cercato inutilmente. Solo lo sciogliersi delle nevi aveva restituito il suo corpo…”.
Il Caffè ha incontrato Bepi De Marzi, 73 anni, d’origine veneta, di Arzignano, a Falmenta (Val Cannobina), dove è solito passare qualche giorno di vacanza durante l’anno. “Ricordo che ci misi poco, venti minuti, forse mezz’ora per scrivere testo e musica del Signore delle cime - continua -; vede, ho questa caratteristica, se così si può dire: di solito penso per un po’ di tempo cosa fare e aspetto l’ispirazione melodica. Se questa arriva, mi siedo al pianoforte e inizio subito a suonare. Non c’è niente di misterioso. Si tratta di mestiere. L’ispirazione o viene o non viene. Sono solito dire, prendendo a prestito un frase di Goffredo Parise, che la poesia va e viene e quando viene bisogna saperla tenere”.
Così fece allora, scrivendo quel Signore delle vette, che poi divenne Signore delle cime, perché più facilmente cantabile. “Il testo non è niente di speciale, le parole sono abbastanza ovvie: si tratta di due strofe consequenziali: (‘Dio del cielo,Signore delle cime/un nostro amico hai chiesto alla montagna/. Ma Ti preghiamo: Su nel paradiso/, lascialo andare per le tue montagne.
Santa Maria, Signora della neve/, copri col bianco, soffice mantello/ il nostro amico, il nostro fratello/. Su nel paradiso, lascialo andare/per le tue montagne’). Un testo semplice a cui a cui ogni tanto aggiungono una terza strofa, che io, in verità, non ho mai scritto…”
Ma negli anni ‘50 rappresentava il primo canto di montagna non eroico, non retorico, al di fuori del genere guerresco, estraneo al repertorio degli alpini e delle canzoni montanare. “Allora, un’ espressione simile effettivamente non esisteva - spiega -; credo che il suo successo sia dipeso, in parte dalla melodia: è molto cantabile e facilmente memorizzabile e, per il resto, dalla sua versatilità: è infatti utilizzabile come canto di preghiera, come canto di ricordo, come canto di montagna”. Con una semplicità d’impianto, ma con grande impatto emotivo, frutto di una riuscita sintesi fra sentimento e pietas, scioglie il dolore in una speranza cristiana.
“La cosa divertente - aggiunge De Marzi con una gran risata - è che molti pensano sia un vecchissimo canto popolare, il cui autore sia ormai scomparso. E poi nessuno che ricordi il titolo esatto: parlano di Signore delle montagne, di Madonnina delle nevi… storpiano il nome. Lo stesso succedeva a Mario Rigoni Stern che mi diceva: “Se uno almeno si ricordasse il titolo esatto del Sergente nella neve”. Tutti mi parlano del.… Sergente della neve. E se almeno uno indovinasse i titolo di “Arboreto Salvatico”. No, ripetono selvatico, selvatico, senza capire”.
Un’amicizia e una frequentazione assidua con lo scrittore italiano iniziata grazie ad un altro canto, “La contrà de l'Acqua ciara”. Una denuncia della crisi che ha vissuto la montagna, il su spopolamento, l’abbandono subito dell’Arco alpino nel secondo dopoguerra: un Paese di vecchi. (La contrà de l’Acqua ciara/ no zè più de l’alegria/quasi tuti zè’ndà via/solo i veci zè restà/ Le finestre senza fiori/poco fumo dai camini/senza zughi de bambini/ la montagna zè malà)
“Quando composi questa canzone, un mio amico, Carlo Geminiani, che in precedenza mi aveva scritto i testi ispirati ai libri di Giulio Bedeschi sulla seconda guerra mondiale (da Joska la rossa, al Ritorno…), mi convinse ad andare da Mario Rigoni Stern, per fargliela sentire”. Lui, l’ascoltò e ne rimase entusiasta. “Che bella poesia dedicata alla gente della montagna”, mi disse. Una montagna che si stava spopolando, con i montanari - eravamo negli anni ‘60- che scendevano in città e diventavano anonimi abitatori delle periferie urbane”.
Fu così che nacque una profonda amicizia, che si ampliò anche a quella con padre David Maria Turoldo. “Negli ultimi tempi quando salivamo alla sua baita, Rigoni Stern, verso sera tirava fuori la “bottiglia Berlusconi”. Avremmo dovuta berla per festeggiare la partenza di Berlusconi. Ma la bevevamo lo stesso e poi lui ne prendeva un’altra e la metteva in dispensa”.
Quanto all’amicizia con Turoldo, De Marzi negli anni settanta con il Coro polifonico “Nicolò Vicentino”, ha realizzato per la Fonit-Cetra di Milano la prima incisione dei Salmi di Turoldo-Ismaele Passoni. “L’intuizione e il merito di Padre Turoldo è stato di trasferire i salmi biblici in strofe con le giuste consenquenzialità ritmiche così da poterli cantare. Un’operazione unita ad una profondissima ricerca della qualità poetica del testo”. I salmi sono poi stati reincisi nel 2006 con le voci del suo coro “I Crodaioli.
“Turoldo era il nono figlio di una famiglia poverissima del Veneto - ricorda De Marzi -, nel suo raccontare la vita, andava in cerca delle giustificazione per poter rimanere prete; ricorreva a metafore. Mi rimase impressa quella della figlia di Jephte che viene sacrificata dal padre di ritorno da una guerra vittoriosa e che piange la sua verginità inutile. Quando ho letto la sua poesia dedicata alla figlia di Jephte, non ho potuto fare a meno di pensare che questo fosse il suo pianto di uomo sacrificato alla Chiesa. Poverissimo, magrissimo era stato mandato in seminario per scampare la fame. C’è un libro meraviglioso, “Mia terra addio”, in cui lui racconta come i compagni lo avevano soprannominato spaventapasseri. Quando l’ho conosciuto era un omone grande, imponente, ma mi diceva: “Bepi, sogno ancora di essere uno spaurà, uno spaventapasseri”. Ma è stato un uomo impegnatissimo e fedele alla sua Chiesa, nonostante tutto. Le sue prediche in Duomo a Milano negli anni ’40 erano seguitissime, facevano discutere. Poi quando nel dopoguerra il ministro democristiano Scelba fece chiudere Nomadelfia dai celerini, il cardinale Ottaviani lo mandò in esilio fuori d’Italia, con questa frase: “Fatelo girare perché non coaguli”. Solo quando divenne papa Giovanni XXIII, il regista Ermanno Olmi chiese che potesse rientrare”. De Marzi si dichiara cattolico e credente: “Ma per esserlo, come mi ripeteva spesso padre Turoldo, bisogna essere anticlericali”. Come autore De Marzi ha composto molta musica sacra dopo i diplomi in organo, composizione organistica, pianoforte e studi di direzione e composizione. Ma per altri versi ha avuto una vita avventurosa. “Feci la naja come alpino, anzi come paracadutista, ci buttavamo da un aereo malandato sulle Alpi, ma per decollare dovevamo spostarci tutti verso la carlinga, altrimenti non s’alzava. Poi, dopo il diploma, me ne andai in Germania con un gruppo di amici. Avevamo messo in piedi un complessino e suonavamo nei night. Accompagnavamo le spogliarelliste durante la loro esibizione. Fu un periodo di grandi esperienze. Quando tornai a casa mia madre mi guardò e disse: “Bepi, come te xe sèco”.(Ovvero come sei magro). E giù una risata
De Marzi, spesso critico nei confronti della musica liturgica, ritiene ormai esaurita la funzione sociale e culturale dei cori di montagna. Detto da uno che dirige da mezzo secolo un coro di montagna è, a dir poco, clamoroso. “Eppure è così - spiega -, perché il canto della montagna in verità non è mai esistito. In montagna si suonava, non si cantava. Il canto è un’invenzione successiva: degli anni venti dei cittadini organizzati dall’escursionismo di massa del fascismo che salgono in montagna e che cantano sul modello. È cosi che è nato l’equivoco del canto della montagna, dei cori che credono di cantare la montagna”. E che invece è una mistificazione, una rappresentazione fra il dramma e l’idilliaco, cartoline turistiche. La melodia degli Alpini, sostiene in sintesi De Marzi, non è mai esistita, perché la montagna è stata musicata dalla città, perché l’organizzazione corale maschile è stata un’invenzione trentina degli anni ’20, del coro Sat. Canti in cui le donne non c’entrano, o c’entrano poco.“Per questo è preferibile usare il termine di coralità di ispirazione popolare. Il vero canto popolare femminile è quello delle mondine, delle filandere”. I cori dell’arco alpino, aggiunge, che continuano a riproporre un repertorio datato, una messa in scena ormai desueta fatta di divise alpine “sono in declino, e ormai anche l’età stessa dei coristi è avanzata”. Come uscirne? Quali soluzioni? “Occorre cercare una formula innovatrice dal punto di vista armonico. Altrimenti moriamo. Penso che futuro dei cori possa venire da una riduzione degli organici, da una loro specializzazione e dalla ricerca di temi nuovi, raccontando magari il passato, ma attualizzato, non retorico, e interessando le nuove generazioni”. Quelle affascinate dal fenomeno televisivo di X Factor, uno spettacolo interessante “che evidenzia la grande passione e capacità dei giovani - conclude De Marzi - ma che rischia di essere la fabbrica delle illusioni visto che il mercato musicale in Italia è ormai chiuso”.
cmazzetta@caffe.ch
edizione 2009-04-19
domenica 27 giugno 2010
La poesia di Bepi De Marzi
Penso all' amicizia che lo lega a noi, al nostro coro.
Penso : Bepi è un menestrello, è un musicista, è un narratore che ha fatto del cantare insieme, un modo per diffondere e recuperare cultura, senza nascondere la verità, senza paura di offendere i benpensanti.
Bepi è un poeta!
E Marta ha preso la sua poesia e l' ha narrata a noi, portandoci idealmente tutti insieme a Preseglie a sentire Bepi ed i suoi Crodaioli.
Nelle poche parole dell' intervento di Marta, emerge la forza della cultura semplice narrata da Bepi, la fratellanza generata dal cantare insieme, e ieri questo abbiamo sperimentato.
Non fermiamoci, continuiamo ad impegnarci, affinchè ai nostri giovani non vengano tolte, da chi vorrebbe la cultura trattata da figliastra, queste esperienze di fratellanza, di crescita, di SPERANZA.
sabato 26 giugno 2010
So dove nasce...
Noi abbiamo tremato come fa il vento, nel sentire quelle voci forti e delicate come la rugiada.
Abbiamo cantato, perchè era naturale.
E abbiamo cantato per le persone che amiamo, che non erano con noi.
Mentre cantavamo pensavamo a loro, erano lì con noi.
Il cuore tremava, fa male quando trema, quando trema, quando trema.
Anche voi siete stati con noi ad ascoltare il vento quando trema, quando trema, quando trema.
Noi sappiamo dove nasce la voglia di cantare, sappiamo dove l'erba nasconde la rugiada, sappiamo dove il vento si ferma quando trema, quando trema, quando trema.
mirti
martedì 25 maggio 2010
Via Lucis 2010
Per il conforto di tutti e per darci coraggio.
Al Maestro Gigi e ai componenti del Coro Santa Maria Maddalena
Carissimi, era già mia intenzione farvi pervenire un ringraziamento per la Vostra viva partecipazione alla Via Lucis di Sabato scorso, ma in questi giorni mi stanno arrivando espressioni di apprezzamento per l'esito valutato particolarmente positivo che ...è giusto non li tenga tutti per me e li estenda a chi in prima persona ha contribuito a fare di un cammino un pellegrinaggio, di molti pensieri un'unica invocazione, di tanti individui una assemblea orante: Voi.
Il vostro cantare non è un'alternativa alle preghiere lette, è la possibilità di elevare gli animi, di unificare mente e cuore del viandante, dando vigore alla sua stanchezza, leggerezza alla sua fatica, voce al suo desiderio, parole alla sua gioia.
Ho molto apprezzato l'esecuzione del salmo 136 in condizioni non ottimali per voi, ma così carico di passione e poi i canti nel chiostro, dove, superate le imperfezioni tecnico-acustiche lungo la strada, l'assemblea si è unita alle vostre belle voci. Grazie di tutto, di cuore sr. Angela
P.S. vi riporto in sintesi alcuni messaggi che mi sono pervenuti:
" Grazie da parte di molti partecipanti: quella di quest'anno è stata fra le più efficaci e riuscite. Alla prossima". don Giuseppe A.
" Mi piace proprio la Pentecoste per la valenza che ha e la Via Lucis come espressione di questa festa" Milena R.
" Nonostante la fatica della preparazione quest'anno mi è piaciuta particolarmente: l'importante è lavorare per lo Spirito e tendere l'orecchio alla sua voce" Matteo P.
"Tutto ben strutturato. dalle immagini ai canti, dalle soste ai ritmi del cammino. Mi permetto di suggerire un'attenzione a livello tecnico poichè in alcuni tratti l'audio era disturbato".Alessandro T.
" E' stata una preghiera adatta a grandi e piccoli: famiglie intere vi hanno partecipato, ognuno vi trovava l'espessione adatta alla propria età, senza rigidezze né devozionismi".Luisa D.
"Grazie per questa Via Lucis così ben riuscita." Stefano A.
" E' stata efficace, profonda di contenuti e ben armonizzata". Bruno T.
sabato 8 maggio 2010
Il Paradiso
lunedì 3 maggio 2010
Già un anno
La bellezza del ricordo di quei giorni, ci accompagni ancora nei nostri percorsi musicali, specialmente in quelli più dissonanti.
giovedì 22 aprile 2010
Musica e canto......
A nessuno ho detto di averla ricevuta, anche se avrei voluto farlo subito, ma penso sia più giusto leggerla tutti insieme.
Penso che le emozioni di sabato e domenica scorsi siano la prova che, malgrado qualche reticenza iniziale, valga la pena buttarsi in simili avventure, magari impegnative ma così gratificanti, che il fatto di cantare nel coro ci offre.
Ne sono la prova gli interventi di Cesare e Michele, così belli e significativi nella loro semplicità, ma anche gli occhi lucidi dei "Miei" soprani e contralti ed il sorriso benevolo e saggio dei "Miei" tenori e bassi dopo il canto finale alla Messa di domenica mattina.
Il canone che hanno intonato al termine del rinfresco era davvero, come dice Michele, incomprensibile, ma "Musica e canto non hanno confini".
Così ci siamo ritrovati a cantarlo insieme nell' unico linguaggio universale: " Il cantare insieme".
Non so se riusciremo ad andare a Londra, di sicuro però, abbiamo già gettato un ponte sulla Manica con i nostri canti e "Finchè i popoli cantano possiamo ancora sperare........"
domenica 18 aprile 2010
CANTATE FRIENDS
Serata con il coro di Londra
lunedì 5 aprile 2010
camminare insieme....
Ancora una volta però, ringrazio il Signore per il grande dono del coro, per avermi messo vicino dei compagni di strada così generosi e belli.
mercoledì 31 marzo 2010
Appuntamenti per la "Settimana Santa"
Giovedì Santo: Santa Messa "In coena Domini", appuntamento in Duomo alle 20,45.
Venerdì Santo: Azione liturgica nella passione e morte del Signore, appuntamento in Duomo alle 14,45.
Via Crucis, appuntamento in Duomo alle 20,40.
Sabato Santo: Solenne Veglia Pasquale, Appuntamento in Duomo alle 21,10.
Domenica di Pasqua: Santa Messa solenne, appuntamento in Duomo alle 11,15.
E' IMPORTANTE ESSERE PUNTUALI!
A tutti voi ed alle vostre famiglie, cari auguri di BUONA PASQUA.
Gigi
mercoledì 24 marzo 2010
New President, goodbye
Nella stessa estate un giovane falegname viveva nel pieno fermento di anni difficili, ma buoni per formare teste e coscienze. Me lo immagino nel caldo di quei giorni, immerso nella fatica quotidiana, ma con lo sguardo già sul domani a osservare benevolmente un gruppo di cantori in posa sotto la basilica di Assisi. Proprio in quell'anno (1972) era tra gli artefici della nascita del Coro Santa Maria Maddalena.
La mia strada e quella del coro si divisero subito. Nessun contatto, nessun incrocio neppure casuale. Ad eccezione, forse, della visione che ho, nitida ancor oggi, di un omino che, con un'ape rumorosa, consegnava le bombole del gas a casa dei miei genitori. In un curioso intreccio di strade tra coro e affetti famigliari, questo signore minuto e dall'aria scanzonata avrà un ruolo inaspettato.
Lo devo confessare, per chi ancora non se ne fosse accorto: io non conosco la musica. Le poche nozioni di base me le ha insegnate la Prof. Vinciguerra alle medie. Credo di essere stato il suo allievo preferito e comunque ero senza dubbio uno dei migliori in fatto di suonare il flauto (una cosa gialla di plastica che non so se si possa chiamare così).
Mi sono sempre divertito a cantare. Soprattutto i canti alpini che imparavo ascoltando mio padre sotto la doccia e poi duettando con lui nel tragitto Desenzano-Rivoltella verso la scuola. Quanti sassi ho sentito “sotto la tenda a ro- a rotolar” in 3 anni di asilo 5 di elementari e 3 di medie!
Nella parrocchia di San Biagio ho passato tutta la mia infanzia e preadolescenza. Ricordo ancora con affetto e un po' di nostalgia le prove di canto dopo il catechismo con l'allora curato don Luigi Cottarelli, oggi rettore del seminario diocesano. Con lui ho imparato i canti principali della Chiesa di quegli anni (i vari Symbolum e compagnia bella per intenderci).
Poi il passaggio al liceo scientifico a Desenzano, prendendo una strada che forse non era la mia, per imitare un cugino più grande. Grazie a questo stesso cugino (nonchè fratello di un attuale corista) fui introdotto nella parrocchia di san Giuseppe lavoratore dove passai la mia adoloscenza senza una partecipazione molto attiva. E così l'adolescenza progrediva in età più adulta senza troppi spunti interessanti.
La mia gioventù di "cristiano cattolico praticante" si trascinava stancamente quando, un bel giorno di primavera del 1993 mi trovai a messa in Duomo. Non ricordo bene perchè fossi lì. Forse era per pedinare una ragazza di cui mi ero invaghito qualche tempo prima. Fatto è che tra i banchi del secondo blocco, di fronte all'entrata laterale, incrociai gli occhi di una fanciulla che da quel momento sono rimasti riflessi nei miei. Certo ci vollero settimane, mesi, stagioni ma alla fine quegli occhi divennero una voce, la voce divenne un nome e da quel nome nacque una storia.
Cominciai allora a frequentare assiduamente la messa delle 11.30 in Duomo dove ormai da più di vent'anni cantava quel coro, anche lui nato nel 1972, e diretto ormai stabilmente da quel giovane falegname che abbiamo lasciato con i suoi sogni intrisi di sudore in quella lontana estate.
Domenica dopo domenica, celebrazione dopo celebrazione le melodie del coro mi presero sempre di più (credo sia stato Exultate Justi a darmi il colpo di grazia). Fatto è che qualche anno dopo, era il 1996, sostenuto anche dall'amicizia nata con l'allora curato don Andrea Giacomelli che mi aveva spinto a reinserirmi dopo tanti anni nelle attività pastorali, e sollecitato più volte da alcuni amici che cantavano da tempo (Silvia, Nicoletta, Marialuisa, Francesco) decisi di entrare nel coro.
Voi non immaginate nemmeno quale e quanto fosse a quei tempi il terrore che aleggiava attorno alla figura del maestro e quanto potesse costare a me, decisamente timido, fare questo passo. Ma lo feci e riuscii a convincere anche quella fanciulla della messa, Sara (ancor più terrorizzata di me da quel maestro che conosceva fin da bambina). Insieme iniziammo le prove un Giovedì sera di settembre. Poco a poco le voci del coro divennero occhi, gli occhi nomi e i nomi si trasformarono in storie.
Ma questa è la mia storia: e allora con Sara ci siamo sposati e lei è uscita dal coro quando è nato Mattia e poi Letizia. Nel coro ho conosciuto i miei testimoni di nozze: a proposito. Vi ricordate quel tipetto con l'ape che portava le bombole quand'ero bambino? Beh per quello strano andirivieni di , incroci e strade parallele che qualcuno chiama caso, altri destino, già da ben prima di quell'estate del 1972 era molto legato alla famiglia di quella che sarebbe diventata mia moglie. In quell'anno era già padre di due bambinette: Lucia che insieme a Giuliano sarà testimone del mio matrimonio e Donata che, intanto che la mia storia andava avanti, ha sposato il giovane falegname ed è diventata per il coro un pò' moglie, un pò' mamma, un pò' zia, un po' cognata. Una rompiscatole che se non ci fosse sarrebbe da inventare. Insomma il motore del coro.
Sono passati quasi 15 anni e di occhi nel coro ne ho incrociati tanti e con loro tante storie. Tutti arrivati lì da strade diverse ma in fondo tutti arrivati lì per un amore. Ho visto storie finire bene, altre non tanto, altre nemmeno iniziare, altre ancora non sono mai finite. Ho consolidato amicizie importanti, ho indirizzato la mia formazione umana e cristiana. Ho pregato, ho trovato una via per cercare il mistero. Ho parlato il tedesco e il francese, l'africano e l'albanese, il russo e il siciliano. Ho visto qualcuno lasciare con rimpianto, altri andarsene senza aver capito. Ho conosciuto una nuova generazione; quella dei figli che sono cresciuti, cantano nel coro, hanno coinvolto altri giovani amici, hanno portato un'aria dolce, fresca e frizzante. Mi sono innamorato di ognuno di loro, del loro impegno, della loro innocente saggezza, del loro coraggio. Ed è per loro che io sono stato il New President.
lunedì 8 marzo 2010
sabato 6 marzo 2010
Un grande dono
Il canto è un linguaggio universale, è il legame indissolubile che ci fa stare insieme, la forma di dialogo più bella e più alta.
Usiamolo questo dono, per parlare col canto al cuore dell' altro, ascoltiamo l'altro che col canto parla al nostro cuore.
giovedì 4 marzo 2010
esperienze ed emozioni
Forse inconsapevolmente, ma lui era carcerato e siamo andati a visitarlo....
martedì 2 marzo 2010
Granelli di sabbia
Ho ancora nello testa quel senso di incertezza che mi ha accompagnato lungo tutta la vigilia del concerto. Ho ancora nelle orecchie le note dei nostri canti amplificate dalla volta bassa della cripta. Ho ancora negli occhi quelle facce. Magari non tutte belle facce, ma tutte facce normali. Alcune mi sembravano addirittura familiari: il ragazzino che viveva nella casa famiglia quand’ero obiettore; l’operaio che lavora nell’azienda dove sono impiegato; quel vicino di casa schivo che non si fa mai salutare.
Volevo dominare quella strana sensazione di non avere in pugno la situazione.
Allora cantavo e osservavo, cercando di capire.
Ho visto lacrime ferme negli occhi; ho visto teste sporgersi per carpire una voce che arrivava dolce, o per vedere meglio il viso di una ragazza; ho visto orecchie attente e soddisfatte; ho visto ragazzi (chi sa, forse dell’est) ballare con Joska; ho visto labbra pronunciare timide “Dio del cielo, Signore delle cime…”.
Mi aspettavo cani rabbiosi con la bava alla bocca. Ho trovato uomini.
lunedì 8 febbraio 2010
Ho rovinato mio figlio!
Questa sera a cena il piccolo Mattia mi dice: << Ho cantato Volano le bianche ad Alessandra (la sua pseudo-fidanzatina). Non gli è piaciuto!>>
Ho gia rovinato mio figlio!
Il volo delle bianche
Beh non pensate male, dopotutto sono il presidente! In fondo l’ho visto solo dopo Mirko e Francesco, che sono i produttori; Gigi che è il maestro; Donata che è la cassiera; Francesco che è il figlio del maestro; Marta, la figlia del maestro: d’altra parte erano in casa e non potevano far finta di non vedere; dopo Giuliano, Lucia, Agnese, Elia, che abitano vicino al maestro; dopo Chiara che, credo, passasse da casa di Mirko. Se l’ha già visto anche la Anna Iuppa giuro che mi dimetto!
Scherzi a parte… Ho già scritto le sensazioni che ho maturato prima, durante e dopo la serata del 25 gennaio scorso nel mio post “La memoria e la pace” dove ho messo in luce la speranza che il nostro canto potesse in qualche modo essere seme di memoria, pace e speranza"
Ora, dopo aver ascoltato il dvd, devo dire che anche le sensazioni che ho avuto sui canti mentre li eseguivamo non sono state tradite. In particolare tre canti mi hanno meravigliato più degli altri.
Il Golico si è rivelato come vera e propria preghiera. La melodia struggente e le parole semplici e sincere ne fanno un’invocazione alla protezione materna: madri che pregano per i figli e Maria che ha già provato il dolore della perdita del figlio è già vicina a tutte quelle madri .
Joska la rossa. Tra tutti è forse stata la sorpresa più piacevole. E’ stato un po’ come innamorarsi di qualcuno che conosci da tanto tempo, che hai sempre avuto davanti e della cui bellezza non ti sei mai accorto. Il modo con cui De Marzi ha cercato di farcela interpretare è stato la scintilla. La ballata del “dai che cantemo” è diventata un vero e proprio racconto pieno di vita, memoria e nostalgia. Con il finale drammatico di una poetica inaudita.
Volano le bianche. In questo canto è stato fondamentale il suggerimento del maestro sul renderlo più scorrevole. Nell’intreccio tra il volo delle bianche proposto dal coro e le “strofe” eseguite dai soprani è presente la tragedia dell’eccidio degli Alpini sull’Ortigara chediventa speranza nel rifiorire silenzioso della montagna. Ascoltando la registrazione, in molti degli attacchi appare nitida (forse aiutata anche dalle astute sottolineature del pianoforte) la sensazione dei pennuti che si alzano in volo all’improvviso. Peccato che nelle ultime battute siamo di nuovo ricaduti nella tentazione di scandire le sillabe, quasi interrompendo lo spettacolare volo delle pernici.
martedì 2 febbraio 2010
emozioni
To: "Gigi Bertagna"
Sent: Tuesday, January 26, 2010 1:55 PM
Subject: caro
Mi è piaciuto stare con voi.
Le voci ben curate, la serietà e la serenità
L'impegno. L'originalità.
La convinzione.
Siete anche belli.
Ero vicino a tua nipote: di pochi sorrisi, bella e severa.
Rassicurante nella sua giovinezza impegnata.
Tu sei molto musicale. E disponibile alla discussione. Ai suggerimenti.
Spero di poter realizzare un programma insieme: Voi e Crodaioli.
Tua moglie ha un sorriso intelligente e innamorato.
Te lo ripeto: siete bellissimi.
Sono tornato con la felicità nel cuore.
Avevo un po' di timore all'inizio. Mi toglieva la libertà qualche
inattesa presenza intenzionale.
Ma ho superato tutto dopo il primo canto, guardando, senza farmi
capire, il modo di esprimersi
di Agnese.
Nonostante la mia esperienza, la mia sicurezza, la mia conoscenza, ho
bisogno spesso di queste
certezze che mi vengono (o che cerco volutamente) dalle persone dallo
sguardo sincero, trasparente.
Ho una settimana molto intensa da percorrere. Ma stare con voi mi ha
dato la forza per affrontarla.
Penso a tuo fratello, alla sua preoccupazione quotidiana.
Mi è piaciuto dare un bacetto a Elia.
Siete coraggiosi e saggi.
Vi ringrazio per l'amicizia e la fiducia.
Un abbraccio fraterno.
Tuo Bepi
giovedì 28 gennaio 2010
Sul Ponte di Perati
bandiera nera
è il lutto degli alpini
che va alla guerra
È il lutto degli Alpini
che va alla guerra
la meglio gioventù
che va sotto terra
Sui monti della Grecia
c'è la Voiussa
col sangue degli Alpini
s'è fatta rossa
Nell'ultimo vagone
c'è l'amor mio
col fazzoletto in mano
mi dà l'addio
Col fazzoletto in mano
mi salutava
e con la bocca i basi
la mi mandava
Quelli che son partiti
non son tornati
sui monti della Grecia
sono restati
Un coro di fantasmi
vien giù dai monti
l'è il coro degli Alpini
che sono morti
Gli Alpini fan la storia,
la storia vera
l'han scritta con il sangue
e la penna nera
Alpini della Julia,
in alto i cuori
sul ponte di Perati
c'è il tricolore!
mercoledì 27 gennaio 2010
La memoria e la pace (27 Gennaio, giorno della memoria)
Uomini formica calpestano, barcollano, cadono, strisciano, irrigidiscono e infine stanno in quell’immensa bianchezza. Bestemmiano il Dio onnipotente e incomprensibile che li ha voluti uomini, non formiche.
Ogni cognome italiano ha lasciato le orme su quella neve. Siamo nati là e neanche ce lo ricordiamo.
Uomini cicala non hanno terra, calpestano catrame. Non hanno neve, ma una poltiglia calda quando tocca il suolo. Camminano, senza pesi, per gioco, leggeri.
Leggeri i pensieri. Pesanti i cuori. Bestemmiano il Dio sconosciuto, abbandonato.
Non hanno lo zaino in spalle, scarponi rotti ai piedi, non hanno fame. Non hanno tempo. Nemmeno per ricordare. E il tempo lo hanno già perso
Veniamo tutti da quella neve e lo abbiamo dimenticato.
Si levano note di dolore, preghiere di pace, grida di nostalgia. Il tempo non esiste più. E’ tornato indietro nel gennaio 1943 e pure siamo qui ora.
Agli uomini formica nella neve di Russia par di sentire voci dal cielo e per un momento, forse per l’eternità, ascoltano senza paura nella sera di stelle, cullati dal suono di voci di un tempo lontano.
Quella sera siamo stati brace della memoria, piccolo seme di pace, rimedio sicuro per l’anima.
martedì 26 gennaio 2010
Questa notte......
Ci ha ha portato sulla neve di Russia, puzzolente di guerra; ci ha portato nei boschi dell' altipiano a primavera; ci ha fatto conoscere gli urogalli; ci ha fatto sentire il sapore del vino rosso, che si assapora piano in una casa di legno; ci ha fatto sentire, con gli occhi, le pernici bianche che volano;
ci ha tormentato con gli odori dei lagher, ci ha fatto sentire le risate di una ragazza russa e l'urlo a denti stretti di quei ragazzi vestiti da soldati; ci ha fatto marciare nella neve carichi di freddo e di stanchezza; ci ha fatto camminare sulle foglie dei sentieri di montagna; ci ha fatto amare i desideri degli uomini e le loro miserie.
De Marzi ha frugato nei pensieri e nei ricordi di Mario Rigoni Stern, per raccontare a tutti; anche noi. E' la sua missione, indomita e libera, senza paure.
Noi coro, davanti al pubblico e pubblico stesso, ascoltiamo, cantiamo, ci emozioniamo e intanto diventiamo testimoni di un pezzetto di storia.....Così sconosciuta e così lontana dai nostri figli....
Ed il mio cuore è sempre più meravigliato!
Donata
venerdì 15 gennaio 2010
Mario Rigoni Stern
giovedì 31 dicembre 2009
Ricordi e speranze
Le sere di prove, con i momenti di sereno e le immancabili nubi, le domeniche, le Messe, le assenze e le presenze più o meno giustificate.
Il G8 delle Suore, la meditazione a Verona, ASSISI!!!, la rassegna, "NOTE DI LUCE", il concerto al centro sociale.
Canti nuovi, canti rispolverati, canti momentaneamente messi da parte, canti "Troppo difficili", oppure "Troppo facili".
Mi piace pensare che i ricordi, piacevoli o meno, possano essere il nutrimento per le speranze,
per gli impegni futuri, per ridare slancio a chi fatica, per far perseverare chi non molla mai, per aiutare tutti ad investire i propri talenti, in questa formidabile e meravigliosa esperienza che ci è dato di vivere.
BUON ANNO!!
mercoledì 23 dicembre 2009
Natale del Signore
Sorvoliamo sugli strafalcioni e la lungaggine del presentatore.
Effettivamente ha ragione chi dice che il programma era troppo lungo, infatti la prima stesura era un' ipotesi, ma poi l' ho trasmessa così com' era e non sono stato capace di togliere alcuni brani durante il concerto.
Perdonate il vostro vecchio maestro.
In ogni caso siamo andati abbastanza bene, anche se il maestro stava sbagliando la chiusura di
"San Matio" e l' ultimo ritornello della "Piccola canta di Natale".
Vi ringrazio sempre per la disponibilità e l' impegno che dimostrate e che metterete senz' altro anche nelle Messe della Vigilia e del giorno di Natale, proprio con lo spirito di mettere al servizio di tutti il grande dono che abbiamo ricevuto.
Buon Natale del Signore a tutti voi ed alle vostre famiglie.
mercoledì 16 dicembre 2009
E' un nettare rarissimo e corroborante da centellinare piano piano, un balsamo che cura e rinfresca.
Così come un balsamo è stato per me sentire e vedere "I MIEI CANTORI", gli attori ed i musicisti, portare il proprio contributo di capacità , preparazione, fantasia e Fede, poca o tanta che sia.
Credo che le molte persone che si sono congratulate, l' abbiano fatto col cuore, perchè lo sentivano e credo anche, che noi siamo un pò punto di riferimento per molti, siamo
donatori, forse inconsapevoli, di un dono più grande che abbiamo ricevuto e che non vogliamo nascondere o tenere per noi.
Tutto questo aumenta la nostra responsabilità e ci impegna di più.
Ma fa crescere anche la speranza.
lunedì 14 dicembre 2009
La luce di Maria
Mentre canto Maria e suo figlio mi specchio in questo Giuseppe. E nel mio canto c'è speranza ma anche disperazione, lode ma anche supplica, amore fedele ma anche tentazione, durezza ma anche fragilità , gioia ma anche smarrimento.
E vorrei esplodere, come Giuseppe in faccia a Maria, per questo turbine di contraddizioni.
Ma lei è così bella, così luminosa che preferisco guardarla in silenzio.
Guardarle gli occhi neri profondi, rossi di lacrime che scendono senza un perché; mentre le labbra si appoggiano leggere su un flauto e le dita vibrano le corde di un'arpa; quando insegna il Natale sotto un velo grigio e mentre intona il dan di una campana; quando parla di un fidanzato lontano e gli occhi di cielo scintillano senza saperlo; quando mi osserva dai banchi della chiesa ed è lì apposta per me e pure negli affanni dei giorni è lì per il suo uomo, per suo figlio, per un nipote; seduti a un tavolo commentando i canti e accompagnandola all'uscita discutendo di adempimenti fiscali tra le colonne di un chiostro.
Non posso capire, non devo comprendere. Contemplare il mistero e offrirgli le mie contraddizioni.
E' tutto quello che mi rimane.
domenica 29 novembre 2009
A rivederci
domenica 15 novembre 2009
Meditazione musicale
Canti eseguiti dal CORO SANTA MARIA MADDALENA.
Ai flauti: Milena Rigato, Francesco Bertagna e Monica Raissoni. All' arpa, Elena Bittasi.
domenica 8 novembre 2009
Spiedo... finalmente!
XV rassegna di canto corale
Penso che il pubblico ed i cori partecipanti, abbiano gradito ed apprezzato.
Da giovedì si comincia a preparare la meditazione musicale del 13 dicembre e tutte le altre scadenze.
La raccomandazione è sempre la stessa: "Presenza alle prove"!
domenica 1 novembre 2009
Ricordo di Ettore
Ettore è stato maestro della "Schola cantorum" del Duomo di Desenzano, fino all' inizio degli anni '60, quando, lasciato il sevizio in Duomo, fondò il "Coro azzurro benacense".Un coro maschile, che ebbe il pregio di recuperare molti canti popolari, anche della nostra zona, riscuotendo notevole successo.
Con l' istituzione della Parrocchia di S. Giuseppe lavoratore, Ettore venne chiamato ad occuparsi del canto liturgico nella nuova parrocchia, nacque così, con l'innesto di voci femminili sull' ossatura del Coro azzurro benacense, la "Corale San Giovanni", che Ettore ha diretto fino all' inizio del 2008, quando ha lasciato per motivi di salute.
Anch' io da ragazzo sono stato allievo di Ettore, conservo di lui il ricordo di una persona che badava molto al sodo, forse burbera all' apparenza, ma che curava oltre al canto il modo di stare insieme nel coro.
Quando cominciai la mia esperienza di direttore, si dimostrò molto attento al mio nuovo cammino, dandomi consigli ed anche rimproverandomi, e da questo capivo che gli stava a cuore ciò che avevo intrapreso.
Per noi, che restiamo a vivere l'esperienza del canto corale, il continuare secondo la sua testimonianza, sia riconoscenza, ricordo ed affetto nella sua memoria.
domenica 27 settembre 2009
XV rassegna di canto corale
Partecipano:
Il " CORO MONTE CASTELLO"
Di Tignale, diretto dal M° Enrico Spagnoli
La "CORALE DELLA BASILICA DI SAN SEBASTIANO"
di Castiglione dell Stiviere
diretta dal M° Stefano Cerutti
e... il "CORO SANTA MARIA MADDALENA"
Pubbliciziamo adeguatamente questa importante iniziativa
venerdì 11 settembre 2009
Photo Gallery ovvero la caduta del New President
mercoledì 2 settembre 2009
Prove di canto
Appuntamento qundi giovedì alle 20,45.
Ricordatelo a tutti e portate nuovi coristi.
Ciao a tutti.
Gigi
mercoledì 12 agosto 2009
Terra Santa
Gigi
martedì 7 luglio 2009
Scherzi d'estate
domenica 28 giugno 2009
Promemoria
Grazie Paola per l' invito!
Domenica 5 luglio, Santa Messa in Duomo alle 11,30 ed al santuario di San Felice alle ore 18.
Buona settimana a tutti.
Gigi
sabato 20 giugno 2009
Improvviso
Chi spegne il giorno conosce i nostri sogni... In quel 24 Giugno di 150 anni fa di giorni se ne sono spenti tanti. Ogni giorno con i suoi sogni. Sogni grandi, ideali di una patria finalmente unita e libera, coltivati nelle università e nei salotti nobili; sogni quotidiani, riflessi nel volto di una donna al lavatoio in trepida attesa, di bambini scalzi e malnutriti che corrono giocosi nei campi. Sogni interrotti in un giorno, da prima dell'alba al tramonto quando l'ombra della sera rende i colori un tutt'uno di azzurro. Impossibile distinguere il nemico dall'amico, i morti dai vivi. E allora è pace, per forza.
Sarà che da settimane sono in piena estasi risorgimentale, ma ieri, durante l'attacco di questo capolavoro di de Marzi, mi ha colto un pensiero improvviso: domani proprio lì, sotto quelle colline, il canto può assumere un significato non previsto. Un momento di preghiera e ricordo riconoscente per ognuno di quei sogni infranti, lontano dalla retorica e dalle urla delle manifestazioni ufficiali. Cantare nel coro riserva anche di queste sorprese. Un'occasione inaspettata. Un' emozione improvvisa.
giovedì 18 giugno 2009
Da Assisi
From: Cappella Musicale S. Francesco
To: Gigi Bertagna
Sent: Monday, May 04, 2009 6:39 PM
Subject: Grazie da Assisi
Assisi, 4 maggio 2009
Gen.le
Maestro Gigi Bertagna,
proprio stamane ho incontrato don Giuseppe Biselli, il quale raccontandomi del brillante concerto del suo coro in San Rufino, ha confermato l' ottima impressone che ho avuto sentendovi cantare "Locus Iste" durante la Messa. Mi dispiace non averla potuta salutare e sentire gli altri canti.
Padre Marcello mi ha anche detto della scelta appropriata dei canti dal punto di vista liturgico.
Mi dispiace che non abbiate potuto cantare l'atto penitenziale, ma c'è stata qualche incomprensione con il celebrante.
Ai miei complimenti per le ottime voci e per l' impasto corale, si unisce don Giuseppe che vi saluta e vi ringrazia per aver tenuto il concerto in San Rufino.
Grazie anche per i graditi omaggi.
Vi auguro pace e bene ed un lungo e radioso futuro corale.
Fraternamente:
P. Giuseppe Magrino
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sabato 6 giugno 2009
Via Lucis 2009
Davvero dobbiamo essere grati al Signore per aver messo sul nostro cammino lei e tutta la comunità del Mericianum, per noi conforto e punto di riferimento.
Parte integrante della preghiera è il camminare. Con la luce dei flambeaux, idealmente accesi al cero pasquale, in un suggestivo paesaggio, si affronta la notte vegliando, pregando attraverso l’ascolto, la danza, la drammatizzazione, il canto. Il cammino è chiaramente una metafora della vita e il cantare la fede sostiene la fatica, ravviva la speranza esalta la fraternità.
Forse davvero non c’è modo migliore di attendere la venuta dello Spirito che invocarlo insieme, vivendo il tempo della vigilia come un paradigma dell’attesa di tutta l’umanità che geme e soffre,
spera e sogna, sentimenti che solo il canto è in grado di esprimere veramente.
sr. Angela
martedì 12 maggio 2009
Assisi un ricordo colorato
mercoledì 6 maggio 2009
PIETRE ANGOLARI
mercoledì 29 aprile 2009
ASSISI
In mezzo agli ultimi preparativi, agli aggiustamenti degli organizzatori (complimenti per l' impegno), all' attesa della partenza, noto con gioia che piano piano si fa strada la conspevolezza che stiamo partendo per un' esperienza speciale. Lo si è visto alla prova di lunedì, dove alla fine quasi tutti sono riusciti a partecipare, lo colgo dalle telefonate di questi giorni per le ultime richieste di ragguagli. Ci accompagni questo spirito di gruppo e di fraternità, con gli auguri e l'affetto che molti ci hanno manifestato e ci guidi San Francesco con l'esortazione alla ricerca della "Perfetta letizia".
domenica 19 aprile 2009
E' andata
Prendiamoci il buono e cerchiamo di individuare bene e superare le difficoltà.
Intanto complimenti per aver tenuto fino alla fine e per la scelta dei testi letti.
Ero inzialmente scettico, ma poi mi hanno affascinato, anche per merito dei lettori.
Appuntamento a giovedì. Ciao a tutti, Gigi.
martedì 14 aprile 2009
sabato 4 aprile 2009
domenica 22 marzo 2009
Rifiorire
Ho una montagna di cose da dire.
Forse non dirò nulla, per non rinnovare ciò che si prova nei momenti bui.
Forse perchè preferisco pensare a me stessa come a una delle piante del mio giardino, che fino a poco fa erano nude e sferzate dal vento e ora, malgrado il freddo, malgrado tutto, stanno fiorendo.
Non è facile rifiorire: il gelo a volte ritorna e sembra più crudo di prima, ma la luce avanza.
Una luce che è data dall'amore e dalla comprensione di chi ti sta vicino, anche senza fartene parola.
Grazie a tutti i miei "portatori di luce"
Elena
*
martedì 10 marzo 2009
ASSISI
Il coro Santa Maria Maddalena, terrà un concerto nella
Cattedrale di San Rufino ad Assisi, la sera di sabato 2 maggio e
domenica 3 maggio accompagnerà la Santa messa solenne
delle ore 12 nella Basilica superiore di San Francesco.
Se uniamo queste formidabili esperienze al "Canto della Madre"
di sabato 18 aprile a Verona, alla Quaresima, la Settimana Santa
e la festa di Pasqua, nessuno dovrebbe mancare alle prove e
tutti dovrebbero dare il massimo in entusiasmo ed impegno.
domenica 1 febbraio 2009
Preparativi
E' così ogni anno.
Il ripasso dei canti per la Quaresima e Pasqua, e l' apprendimento di qualcosa di nuovo, devono tenerci nella giusta tensione per non mancare alle prove.
Quest' anno, dopo tre o quattro rinvii, andremo finalmente ad Assisi. I consiglieri sono già in piena attività per offrire come sempre un' organizzazione impeccabile, al coro ed agli amici che condivideranno con noi questa importante esperienza.
A differenza delle due uscite per i gemellaggi, non abbiamo stavolta l' obbligo di cantare, ma almeno l'animazione della Messa, dovrebbe essere un punto fermo per la gita di un coro liturgico.
Se poi si riesce a tenere anche un concerto, tanto meglio.
Naturalmente, la scelta dei canti sarà proporzionata alle presenze ed all' equilibrio dei settori.
Dopo la Messa di stamattina, ho notato un desiderio di adoperarsi da parte di molti, magari trovando soluzioni alternative per ovviare a problemi vari che possono mettere in forse la presenza di alcuni coristi.
BENE!
Tutto questo mi fa ben sperare e penso che riusciremo a vivere ancora una volta una bella esperienza.
Ci vediamo giovedì.
Buoni preparativi a tutti.
domenica 11 gennaio 2009
Buoni Propositi...
Sono stata “assente” dal coro per più di un mese prima di Natale a causa della mia brutta influenza (se così si può chiamare!), non ho quindi partecipato alle prove del giovedi e non ho cantato alla S. messa ( anche se comunque vi ho partecipato) e devo dire che mi è mancato molto…
Ma, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere e stando al di fuori del coro ho potuto osservare e cogliere tante cose, tante sfumature che logicamente non avrei colto se avessi cantato.
Mi unisco quindi al pensiero del nostro maestro in merito al concerto tenuto al centro sociale: ero tra coloro che ascoltavano e posso confermare, sentendo anche i commenti delle persone che erano dietro e davanti a me, che il concerto è stato davvero apprezzato. Al di là della preparazione tecnica, degli eventuali sbagli, delle corse fatte da chi è arrivato all’”ultimo momento”, il coro è riuscito a far affiorare, e quindi a trasmettere, l’anima racchiusa in ogni singolo brano (in particolare ricordo quelli “ad effetto” di De Marzi).
Ma insieme a tutte queste cose aimè, essendo spettatrice esterna, ho potuto cogliere quelle che si, sono pur sempre sfumature, ma che purtroppo saltano all’occhio anche di una persona poco attenta ai particolari. Sto parlando di un argomento un po’ “fastidioso” per noi donne: la divisa.
Di fronte a quella -direi impeccabile- degli uomini, la divisa delle donne non lo era altrettanto. Sono convinta anch’io che una delle priorità di un coro sia il cantare bene e non certo quello di fare una sfilata di moda, ma un minino di “ordine e decenza estetica” ci vuole. In fondo la divisa è parte del coro e contribuisce, anche se solo in minima parte, al suo decoro. Soprattutto di un coro come il nostro che canta canti sacri e si esibisce in Chiese. Non sto parlando di mettere le calze o meno, di indossare il maglioncino rosso o blu o di tenere solo la camicia bianca (che comunque volendo essere pignoli, come lo sono in effetti io, ci sarebbe da dire anche su questo), ma sto parlando di gonne troppo “corte” o di spacchi un po’ troppo alti.
Queste son tutte cose che purtroppo saltano all’occhio di una persona quando vede un coro dirigersi verso la propria postazione, ancor prima che esso inizi a cantare. Insomma, io trovo che la nostra divisa sia molto carina, classica ed elegante, ma bisorrebbe decisamente dare una sistematina alle gonne delle donne!
Un’altra cosa, invece che saltare all’occhio, giunge alle orecchie… e non è necessario essere esterni al coro per poterlo notare: si sta parlando del brusio provocato dai cantori che costantemente, ogni domenica alla S. Messa, disturba chi vuol seguire le letture e l’omelia e disturba perfino la gente nei primi banchi che vorrebbe partecipare appieno alla S. Messa. Penso che si dovrebbe lasciar spazio a vari ed eventuali commenti al di fuori di una Chiesa e di una celebrazione liturgica.
Con ciò spero che le mie siano accettate come piccole critiche costruttive da prendere così, in tutta tranquillità e serenità.
Faccio a tutti i coristi i miei più sinceri auguri. Che possiate passare iniziare l’anno nuovo con tanti buoni propositi!
Auguri a tutti! Nausicàa