giovedì 31 dicembre 2009

Ricordi e speranze

Finisce il 2009, ed in questi giorni di quiete e di dolce far niente, i pensieri ed i ricordi si affollano nella mente e nel cuore.
Le sere di prove, con i momenti di sereno e le immancabili nubi, le domeniche, le Messe, le assenze e le presenze più o meno giustificate.
Il G8 delle Suore, la meditazione a Verona, ASSISI!!!, la rassegna, "NOTE DI LUCE", il concerto al centro sociale.
Canti nuovi, canti rispolverati, canti momentaneamente messi da parte, canti "Troppo difficili", oppure "Troppo facili".
Mi piace pensare che i ricordi, piacevoli o meno, possano essere il nutrimento per le speranze,
per gli impegni futuri, per ridare slancio a chi fatica, per far perseverare chi non molla mai, per aiutare tutti ad investire i propri talenti, in questa formidabile e meravigliosa esperienza che ci è dato di vivere.

BUON ANNO!!

mercoledì 23 dicembre 2009

Natale del Signore

Con qualche giorno di ritardo, commento il concerto al centro sociale.
Sorvoliamo sugli strafalcioni e la lungaggine del presentatore.
Effettivamente ha ragione chi dice che il programma era troppo lungo, infatti la prima stesura era un' ipotesi, ma poi l' ho trasmessa così com' era e non sono stato capace di togliere alcuni brani durante il concerto.
Perdonate il vostro vecchio maestro.
In ogni caso siamo andati abbastanza bene, anche se il maestro stava sbagliando la chiusura di
"San Matio" e l' ultimo ritornello della "Piccola canta di Natale".
Vi ringrazio sempre per la disponibilità e l' impegno che dimostrate e che metterete senz' altro anche nelle Messe della Vigilia e del giorno di Natale, proprio con lo spirito di mettere al servizio di tutti il grande dono che abbiamo ricevuto.
Buon Natale del Signore a tutti voi ed alle vostre famiglie.

mercoledì 16 dicembre 2009

Non è commentabile quello che Michele ha scritto!
E' un nettare rarissimo e corroborante da centellinare piano piano, un balsamo che cura e rinfresca.
Così come un balsamo è stato per me sentire e vedere "I MIEI CANTORI", gli attori ed i musicisti, portare il proprio contributo di capacità , preparazione, fantasia e Fede, poca o tanta che sia.
Credo che le molte persone che si sono congratulate, l' abbiano fatto col cuore, perchè lo sentivano e credo anche, che noi siamo un pò punto di riferimento per molti, siamo
donatori, forse inconsapevoli, di un dono più grande che abbiamo ricevuto e che non vogliamo nascondere o tenere per noi.
Tutto questo aumenta la nostra responsabilità e ci impegna di più.
Ma fa crescere anche la speranza.

lunedì 14 dicembre 2009

La luce di Maria

Maria così dolce, così mamma. Umana e perfetta allo stesso tempo, tutta proiettata verso il suo figlio, il suo Dio. Lei è proprio come la immaginavo. Ma Giuseppe così incazzato proprio non lo avevo mai visto. Nel mio presepio ha sempre quell'espressione un po' insulsa, come di uno che è lì per caso. Ma oggi era proprio al posto giusto. Giuseppe così umano. Non ha proprio nulla di perfetto. Tutto ciò che può vedere lo ha già lì davanti. L'unica cosa che può fare è urlare rabbia e disperazione per ciò che non comprende.
Mentre canto Maria e suo figlio mi specchio in questo Giuseppe. E nel mio canto c'è speranza ma anche disperazione, lode ma anche supplica, amore fedele ma anche tentazione, durezza ma anche fragilità , gioia ma anche smarrimento.
E vorrei esplodere, come Giuseppe in faccia a Maria, per questo turbine di contraddizioni.
Ma lei è così bella, così luminosa che preferisco guardarla in silenzio.
Guardarle gli occhi neri profondi, rossi di lacrime che scendono senza un perché; mentre le labbra si appoggiano leggere su un flauto e le dita vibrano le corde di un'arpa; quando insegna il Natale sotto un velo grigio e mentre intona il dan di una campana; quando parla di un fidanzato lontano e gli occhi di cielo scintillano senza saperlo; quando mi osserva dai banchi della chiesa ed è lì apposta per me e pure negli affanni dei giorni è lì per il suo uomo, per suo figlio, per un nipote; seduti a un tavolo commentando i canti e accompagnandola all'uscita discutendo di adempimenti fiscali tra le colonne di un chiostro.
Non posso capire, non devo comprendere. Contemplare il mistero e offrirgli le mie contraddizioni.
E' tutto quello che mi rimane.