domenica 11 gennaio 2009

Buoni Propositi...

Sono stata “assente” dal coro per più di un mese prima di Natale a causa della mia brutta influenza (se così si può chiamare!), non ho quindi partecipato alle prove del giovedi e non ho cantato alla S. messa ( anche se comunque vi ho partecipato) e devo dire che mi è mancato molto…

Ma, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere e stando al di fuori del coro ho potuto osservare e cogliere tante cose, tante sfumature che logicamente non avrei colto se avessi cantato.

Mi unisco quindi al pensiero del nostro maestro in merito al concerto tenuto al centro sociale: ero tra coloro che ascoltavano e posso confermare, sentendo anche i commenti delle persone che erano dietro e davanti a me, che il concerto è stato davvero apprezzato. Al di là della preparazione tecnica, degli eventuali sbagli, delle corse fatte da chi è arrivato all’”ultimo momento”, il coro è riuscito a far affiorare, e quindi a trasmettere, l’anima racchiusa in ogni singolo brano (in particolare ricordo quelli “ad effetto” di De Marzi).

Ma insieme a tutte queste cose aimè, essendo spettatrice esterna, ho potuto cogliere quelle che si, sono pur sempre sfumature, ma che purtroppo saltano all’occhio anche di una persona poco attenta ai particolari. Sto parlando di un argomento un po’ “fastidioso” per noi donne: la divisa.

Di fronte a quella -direi impeccabile- degli uomini, la divisa delle donne non lo era altrettanto. Sono convinta anch’io che una delle priorità di un coro sia il cantare bene e non certo quello di fare una sfilata di moda, ma un minino di “ordine e decenza estetica” ci vuole. In fondo la divisa è parte del coro e contribuisce, anche se solo in minima parte, al suo decoro. Soprattutto di un coro come il nostro che canta canti sacri e si esibisce in Chiese. Non sto parlando di mettere le calze o meno, di indossare il maglioncino rosso o blu o di tenere solo la camicia bianca (che comunque volendo essere pignoli, come lo sono in effetti io, ci sarebbe da dire anche su questo), ma sto parlando di gonne troppo “corte” o di spacchi un po’ troppo alti.

Queste son tutte cose che purtroppo saltano all’occhio di una persona quando vede un coro dirigersi verso la propria postazione, ancor prima che esso inizi a cantare. Insomma, io trovo che la nostra divisa sia molto carina, classica ed elegante, ma bisorrebbe decisamente dare una sistematina alle gonne delle donne!

Un’altra cosa, invece che saltare all’occhio, giunge alle orecchie… e non è necessario essere esterni al coro per poterlo notare: si sta parlando del brusio provocato dai cantori che costantemente, ogni domenica alla S. Messa, disturba chi vuol seguire le letture e l’omelia e disturba perfino la gente nei primi banchi che vorrebbe partecipare appieno alla S. Messa. Penso che si dovrebbe lasciar spazio a vari ed eventuali commenti al di fuori di una Chiesa e di una celebrazione liturgica.

Con ciò spero che le mie siano accettate come piccole critiche costruttive da prendere così, in tutta tranquillità e serenità.

Faccio a tutti i coristi i miei più sinceri auguri. Che possiate passare iniziare l’anno nuovo con tanti buoni propositi!

Auguri a tutti! Nausicàa


mercoledì 7 gennaio 2009

Il presepio del Duomo

Fabbriceri stanchi ma sapienti, anche quest’ anno hanno preparato il presepio. Stanchi a buon diritto dopo 35! e giustamente sapienti perché riescono a trovare, oltre la fatica “gusto” e “sapore” nel lavoro che fanno.Ogni anno per loro la chiamata non è tanto diversa da quella di Saulo, ma ben sanno che ciò che li aspetta non è un lavoro comune. Devono “costruire” il presepio. Una via di mezzo tra sacro e profano, una congiunzione tra il prima e il dopo, tra l’Antico e il Nuovo Testamento tra la promessa e la salvezza…Sanno bene che sarebbe una responsabilità troppo grande decidere di non farlo più. E di non farlo più così: un’opera d’arte, un equilibrio delicato di proporzioni e colori, una sapiente suddivisione di spazi e ambienti, di pieni e vuoti, una ricerca raffinata di azioni appena suggerite, di particolari curati, di scorci così geniali, di luci ed ombre, di giorno e di notte…E poi le statue… così al posto giusto, né troppo grandi né troppo piccole che discretamente suggeriscono una presenza.

Mi piace “entrare” in questo presepio. Mi piace il silenzio un po’ misterioso che mi avvolge. Le voci di chi guarda sono ovattate, nessuno vuole disturbare il bambino. Sento solo l’acqua della fontana e sento la fiamma silenziosa delle lanterne… Cammino “dentro” e vedo i pastori che stanno arrivando, sono loro che chiamano. Alla fine il mistero è anche questo; i pastori . Raccontano senza parlare che loro c’erano quella notte e si sono mossi. “Certo che ero stanco morto” mi dice quello con la pecora “Tutto il giorno a correre dietro alle pecore! Avevo anche freddo, ma ho infilato i sandali e sono andato là dove mi avevano indicato. E là ho trovato un bambino, non ci credevo; mi hanno detto che era il figlio di Dio! Poi mi hanno anche detto “RACCONTALO, FALLO SAPERE” e così mi sono dato da fare, era una bella notizia da raccontare, però io sono solo un pastore….”

Grazie a Giuseppe, Lino, Maurizio e Matteo, Gianni, Enzo e Matteo e Angiolino, inconsapevoli pastori.
Donata Bernardis

lunedì 5 gennaio 2009

G 8 Suore Orsoline

Il titolo si adegua alla simpatica definizione che qualcuno ha dato del capitolo delle Suore Orsoline.
Come dice Elena, dal Mericianum si torna sempre con la pace nel cuore e con la serenità che dona la certezza di essere attesi ed accolti.
Alle prove di giovedì parleremo di cose tecniche, errori o canti ben riusciti, adesso vorrei solo dire la gioia che ho provato ieri sera.
Ha ragione Marco, quando dice che avevo promesso di togliere dei canti, invece ne ho aggiunti!
Che volete farci, ieri sera ero troppo contento di esserci e non me la sono sentita di togliere canti.
Rivedere persone, con le quali ho condiviso parte del mio impegno in parrocchia, essere a cantare per loro con il mio coro e vedere gli occhi luciccanti delle suore alla fine della serata mi ha molto emozionato.
Riporto due commenti che mi sono stati riferiti ieri sera.
Il primo è di Madre Angela:"Con le vostre preghiere cantate, avete nutrito il nostro spirito e le vostre voci ci hanno aiutato ad andare oltre i piccoli problemi sorti in tre giorni di riflessioni."
Il secondo è di Franco Masseroni:"Grazie per avermi dato la gioia di essere tra amici ad ascoltare il racconto del Natale, che ha riempito di gioia il mio cuore."
Come dicevo, autocritiche e commenti positivi, troveranno posto alle prossime prove, intanto prendiamo queste due perle e teniamole come viatico per questo nuovo anno.
Grazie a tutti i cantori per la presenza e l' impegno e grazie a Donata, Elena e Francesco per la bella sorpresa, con l' auspicio che ve ne siano ancora, anche da parte di altri coristi.
Gigi