lunedì 8 febbraio 2010

Ho rovinato mio figlio!

Ieri il piccolo Mattia stava attaccando le figurine sul suo album degli animali. Ad un certo punto mi chiama gridando:<< Papà, papà corri! Vieni a vedere!>>. Accorro e cosa stava attaccando? La figurina della pernice bianca!

Questa sera a cena il piccolo Mattia mi dice: << Ho cantato Volano le bianche ad Alessandra (la sua pseudo-fidanzatina). Non gli è piaciuto!>>

Ho gia rovinato mio figlio!

Il volo delle bianche

Ho appena finito di guardare il dvd “Mario Rigoni Stern uomo della pace”.
Beh non pensate male, dopotutto sono il presidente! In fondo l’ho visto solo dopo Mirko e Francesco, che sono i produttori; Gigi che è il maestro; Donata che è la cassiera; Francesco che è il figlio del maestro; Marta, la figlia del maestro: d’altra parte erano in casa e non potevano far finta di non vedere; dopo Giuliano, Lucia, Agnese, Elia, che abitano vicino al maestro; dopo Chiara che, credo, passasse da casa di Mirko. Se l’ha già visto anche la Anna Iuppa giuro che mi dimetto!
Scherzi a parte… Ho già scritto le sensazioni che ho maturato prima, durante e dopo la serata del 25 gennaio scorso nel mio post “La memoria e la pace” dove ho messo in luce la speranza che il nostro canto potesse in qualche modo essere seme di memoria, pace e speranza"
Ora, dopo aver ascoltato il dvd, devo dire che anche le sensazioni che ho avuto sui canti mentre li eseguivamo non sono state tradite. In particolare tre canti mi hanno meravigliato più degli altri.
Il Golico si è rivelato come vera e propria preghiera. La melodia struggente e le parole semplici e sincere ne fanno un’invocazione alla protezione materna: madri che pregano per i figli e Maria che ha già provato il dolore della perdita del figlio è già vicina a tutte quelle madri .
Joska la rossa. Tra tutti è forse stata la sorpresa più piacevole. E’ stato un po’ come innamorarsi di qualcuno che conosci da tanto tempo, che hai sempre avuto davanti e della cui bellezza non ti sei mai accorto. Il modo con cui De Marzi ha cercato di farcela interpretare è stato la scintilla. La ballata del “dai che cantemo” è diventata un vero e proprio racconto pieno di vita, memoria e nostalgia. Con il finale drammatico di una poetica inaudita.
Volano le bianche. In questo canto è stato fondamentale il suggerimento del maestro sul renderlo più scorrevole. Nell’intreccio tra il volo delle bianche proposto dal coro e le “strofe” eseguite dai soprani è presente la tragedia dell’eccidio degli Alpini sull’Ortigara chediventa speranza nel rifiorire silenzioso della montagna. Ascoltando la registrazione, in molti degli attacchi appare nitida (forse aiutata anche dalle astute sottolineature del pianoforte) la sensazione dei pennuti che si alzano in volo all’improvviso. Peccato che nelle ultime battute siamo di nuovo ricaduti nella tentazione di scandire le sillabe, quasi interrompendo lo spettacolare volo delle pernici.

martedì 2 febbraio 2010

emozioni

From: "Bepi De Marzi"
To: "Gigi Bertagna"
Sent: Tuesday, January 26, 2010 1:55 PM
Subject: caro
Mi è piaciuto stare con voi.
Le voci ben curate, la serietà e la serenità
L'impegno. L'originalità.
La convinzione.
Siete anche belli.
Ero vicino a tua nipote: di pochi sorrisi, bella e severa.
Rassicurante nella sua giovinezza impegnata.
Tu sei molto musicale. E disponibile alla discussione. Ai suggerimenti.
Spero di poter realizzare un programma insieme: Voi e Crodaioli.
Tua moglie ha un sorriso intelligente e innamorato.
Te lo ripeto: siete bellissimi.
Sono tornato con la felicità nel cuore.
Avevo un po' di timore all'inizio. Mi toglieva la libertà qualche
inattesa presenza intenzionale.
Ma ho superato tutto dopo il primo canto, guardando, senza farmi
capire, il modo di esprimersi
di Agnese.
Nonostante la mia esperienza, la mia sicurezza, la mia conoscenza, ho
bisogno spesso di queste
certezze che mi vengono (o che cerco volutamente) dalle persone dallo
sguardo sincero, trasparente.
Ho una settimana molto intensa da percorrere. Ma stare con voi mi ha
dato la forza per affrontarla.
Penso a tuo fratello, alla sua preoccupazione quotidiana.
Mi è piaciuto dare un bacetto a Elia.
Siete coraggiosi e saggi.
Vi ringrazio per l'amicizia e la fiducia.
Un abbraccio fraterno.
Tuo Bepi