giovedì 28 gennaio 2010

Sul Ponte di Perati

Visto che lunedì non l'abbiamo cantato lo canto qui:

Sul ponte di Perati
bandiera nera
è il lutto degli alpini
che va alla guerra

È il lutto degli Alpini
che va alla guerra
la meglio gioventù
che va sotto terra

Sui monti della Grecia
c'è la Voiussa
col sangue degli Alpini
s'è fatta rossa

Nell'ultimo vagone
c'è l'amor mio
col fazzoletto in mano
mi dà l'addio

Col fazzoletto in mano
mi salutava
e con la bocca i basi
la mi mandava

Quelli che son partiti
non son tornati
sui monti della Grecia
sono restati

Un coro di fantasmi
vien giù dai monti
l'è il coro degli Alpini
che sono morti

Gli Alpini fan la storia,
la storia vera
l'han scritta con il sangue
e la penna nera

Alpini della Julia,
in alto i cuori
sul ponte di Perati
c'è il tricolore!

mercoledì 27 gennaio 2010

La memoria e la pace (27 Gennaio, giorno della memoria)

La terra è di neve, di neve le case, gli alberi, l’acqua; neve le colline, neve gli uomini.
Uomini formica calpestano, barcollano, cadono, strisciano, irrigidiscono e infine stanno in quell’immensa bianchezza. Bestemmiano il Dio onnipotente e incomprensibile che li ha voluti uomini, non formiche.
Ogni cognome italiano ha lasciato le orme su quella neve. Siamo nati là e neanche ce lo ricordiamo.
Uomini cicala non hanno terra, calpestano catrame. Non hanno neve, ma una poltiglia calda quando tocca il suolo. Camminano, senza pesi, per gioco, leggeri.
Leggeri i pensieri. Pesanti i cuori. Bestemmiano il Dio sconosciuto, abbandonato.
Non hanno lo zaino in spalle, scarponi rotti ai piedi, non hanno fame. Non hanno tempo. Nemmeno per ricordare. E il tempo lo hanno già perso
Veniamo tutti da quella neve e lo abbiamo dimenticato.
Si levano note di dolore, preghiere di pace, grida di nostalgia. Il tempo non esiste più. E’ tornato indietro nel gennaio 1943 e pure siamo qui ora.
Agli uomini formica nella neve di Russia par di sentire voci dal cielo e per un momento, forse per l’eternità, ascoltano senza paura nella sera di stelle, cullati dal suono di voci di un tempo lontano.
Quella sera siamo stati brace della memoria, piccolo seme di pace, rimedio sicuro per l’anima.

martedì 26 gennaio 2010

Questa notte......

Stanotte De Marzi ci ha fatto volare, nel tempo e nella storia.
Ci ha ha portato sulla neve di Russia, puzzolente di guerra; ci ha portato nei boschi dell' altipiano a primavera; ci ha fatto conoscere gli urogalli; ci ha fatto sentire il sapore del vino rosso, che si assapora piano in una casa di legno; ci ha fatto sentire, con gli occhi, le pernici bianche che volano;
ci ha tormentato con gli odori dei lagher, ci ha fatto sentire le risate di una ragazza russa e l'urlo a denti stretti di quei ragazzi vestiti da soldati; ci ha fatto marciare nella neve carichi di freddo e di stanchezza; ci ha fatto camminare sulle foglie dei sentieri di montagna; ci ha fatto amare i desideri degli uomini e le loro miserie.
De Marzi ha frugato nei pensieri e nei ricordi di Mario Rigoni Stern, per raccontare a tutti; anche noi. E' la sua missione, indomita e libera, senza paure.
Noi coro, davanti al pubblico e pubblico stesso, ascoltiamo, cantiamo, ci emozioniamo e intanto diventiamo testimoni di un pezzetto di storia.....Così sconosciuta e così lontana dai nostri figli....
Ed il mio cuore è sempre più meravigliato!

Donata

venerdì 15 gennaio 2010

Mario Rigoni Stern

LUNEDI' 25 GENNAIO ALE ORE 21 PRESSO L'AUDITORIUM ANDREA CELESTI: CON IL CORO SANTA MARIA MADDALENA, BEPI DEMARZI CANTA RICORDA LEGGE E RACCONTA "MARIO RIGONI STERN UOMO DELLA PACE"