domenica 9 dicembre 2012

Quarant'anni secondo giorno

...Oggi la festa è proseguita.
Molti ex-coristi a cantare alla Messa delle 11,30.
Il riconoscimento da parte di Don Gianni a nome della comunità parrocchiale.
Il pranzo insieme e i regali da parte dei miei coristi.
Ce n'è abbastanza per essere più che contenti.
Grazie a tutti.

Quarant'anni


..Il duomo pieno di gente, i cantori in forma e la consapevolezza di essere parte di un  momento storico importante....Tutti aspetti che hanno contribuito alla buona riuscita del concerto. Grazie a Don Gianni e al Sindaco Rosa Leso per le parole di apprezzamento e di speranza per proseguire.
Magari il repertorio non era di facile ed immediata presa su tutto il pubblico, ma penso che piano piano tutti poi si siano lasciati coinvolgere.
Grazie anche al presentatore Franco Masseroni, sempre disponibile con la sua competenza e la sua preparazione.
Grazie a tutti gli amici che in modi diversi hanno reso possibile la festa dei quarant'anni.
E.. Naturalmente grazie a tutti i CORISTI, che ancora mi seguono e mi sopportano.


lunedì 8 ottobre 2012

Gita a Vicenza

Ieri il "Coro Santa Maria Maddalena" è stato in gita a Vicenza.
La Messa cantata più che dignitosamente nel bellissimo Tempio di San Lorenzo, la visita alla mostra "Raffaello verso Picasso", il pranzo in un buon ristorante, il Teatro olimpico, palazzo Thiene, il tempo propizio e una città invasa dai cosiddetti "Turisti dell'arte". Abbiamo visto che si può far arrivare gente senza sprecare danaro i
n corbellerie, ma proponendo cose belle e di alto profilo culturale, mantenere un arredo urbano che grazie alla completa pedonalizzazione e alla cura è un invito a passeggiare......A proposito della Cultura che non dà da mangiare......
Comunque complimenti ai coristi, specialmente a quelli che hanno organizzato la gita in maniera quasi perfetta.

domenica 9 settembre 2012

Avanti

Ieri sera "il canto della madre" al santuario del frassino.
Abbastanza bene complessivamente, considerando che abbiamo fatto una sola prova prima della meditazione. Qualche problema di concentrazione e sicurezza nel tempo e nell' intonazione dovuti anche alla disposizione non troppo felice, ma archiviamo positivamente anche questa bella esperienza.
Adesso avanti con impegno e determinazione per preparare le prossime scadenze e attendiamo sempre nuove voci.

giovedì 6 settembre 2012

Rieccoci

Da molto tempo non scrivo, nel frattempo è passata la Quaresima, abbiamo cantato alla veglia del sabato santo, a Pasqua, la via lucis sempre molto apprezzata, i salmi di Turoldo durante la festa di santa Maria Maddalena.
I primi sette mesi del quarantesimo anno di attività sono stati molto intensi e riprendiamo con altrettanta intensità. Già sabato 8 settembre saremo al Santuario del Frassino per riproporre "Il canto della madre" nella festa della natività di Maria e poi altre cose importanti ci attendono fino alla festa del quarantesimo dei giorni 8 e 9 dicembre. Buon canto e speriamo sempre in nuovi ingressi.

venerdì 23 marzo 2012

Questa sera andiamo a Rezzato a cantare i Salmi di Padre David Maria Turoldo, musicati da Bepi De Marzi, per celebrare i vent' anni dalla morte del Frate-Poeta.
Speriamo di essere all' altezza della Sua memoria.

martedì 31 gennaio 2012

Sulla via della bellezza

Una bella esperienza, una grande emozione e la gioia di aver donato ai desenzanesi che ci hanno creduto un pomeriggio da ricordare.
Grazie all' associazione "Garda i Care", ma soprattutto grazie a chi si è impegnato per organizzare e grazie a tutti i cantori che ancora una volta si sono impegnati e si sono fatti trovare pronti. BRAVI!

lunedì 16 gennaio 2012

Sul cammino della bellezza

ELENCO CANTI

Per il 29 gennaio:

Disse Iddio, Locus Iste Ave Maria (De Victoria)

Dixit Maria, Sicut Cervus, (Anime Affaticate?)

Tantum Ergo, (D’ Amor pane dolcissimo?)

Victimae Paschali, Maria Magdalene,

Inno a Sant’ Angela (De Marzi), Jesu corona virginum,

Terribilis est locus iste, Magdalena degna da laudare,

Regina coeli, Salmo 150 (De Marzi)

sabato 7 gennaio 2012

Canti per domenica 8 gennaio a Brescia

Jubilate Deo, Tutta la terra canti a Dio, Sicut cervus, Anime affaticate e sitibonde, Un solo Signore,
Alleluja a 4 voci, Gloria (in italiano),

Once in royal...., Puer natus a 4 voci, Gaudete, Astro del ciel, Pastori, Es ist ein ros entsprungen.
Diffondiamo l' elenco dei canti a tutti, specialmente a chi non riesce ad accedere al blog.
Ciao a tutti.

sabato 31 dicembre 2011

Fine e inizio

Chiudiamo nella serenità questo 2011.
Fatiche e soddisfazioni, impegni assolti con attenzione, difficoltà e gioie per aver condiviso un altro anno di canto, ci accompagnino, con l' aiuto del Signore, all' inizio del nuovo anno.
Che non venga meno la speranza nel cammino del quarantesimo anno di canto insieme.

lunedì 19 dicembre 2011

EMOZIONE

Il coro ieri mattina ha azzeccato precisamente il crescendo di "Veni Emmanuel".
L' emozione è stata forte ed ho temuto seriamente di rovinarlo con i miei gesti...Bravi coristi!!!

Serenità

Dopo l' intenso pomeriggio di canto di sabato, penso che a dar gioia, prima ancora della soddisfazione per come abbiamo cantato, sia il ricordo del benevolo e grato sorriso con cui i nostri fratelli "Più avanti negli anni", hanno accolto i nostri canti.

lunedì 21 novembre 2011

...Grandi gioie...

Sabato una bella serata di canto, con i miei coristi ultra-bravi e generosi nel perdonare la mia perdita di pazienza.
Domenica una bella festa tutti insieme con la bella sorpresa del regalo per i 35 anni di direzione.
Che dire?... Grandi gioie!.....Grazie coristi!

martedì 18 ottobre 2011

XVII RASSEGNA DI CANTO CORALE

Sabato 19 novembre alle ore 21 si terrà in Duomo la XVII rassegna di canto corale.
Partecipano:
"CORO ENSENBLE DELL' ANTICA PIEVE" di Montorio Veronese (VR), diretto dal
M° Francesco De Biasi

"CORO SAN FRANCESCO" di Colombare di Sirmione" (BS), diretto dal M° Virgilio Montorio

"CORO SANTA MARIA MADDALENA" del Duomo di Desenzano del Garda

Al termine rinfresco presso l' Oratorio Paolo VI.

Domenica 20 novembre alle ore 13: pranzo sociale del "CORO SANTA MARIA MADDALENA"

mercoledì 5 ottobre 2011

Carol e Tony dall' Australia

Hi Gigi
Thank you for letting Tony and I join you on the trip to Canezei. It was absolutely fabulous to hear your very talented choir in such a beautiful setting. Eventhough I did not understand the words I was moved to tears with the beauty of the music. Both the choir at

venerdì 30 settembre 2011

----- Original Message -----
Sent: Monday, September 27, 2011 3:14 PM
Subject: Grazie

Carissimo maestro Gigi Bertagna,
grazie ancora a lei e ai suoi bravissimi coristi per il bellissimo pomeriggio che ci avete fatto trascorrere domenica.
Oltre all' emozione personale per i bei canti che mi hanno riportato ai tempi lontanissimi del seminario, le dico anche la gioia provata nel vedere un coro di giovani cantare così bene i brani antichi che fanno parte del patrimonio della Chiesa.
Inoltre abbiamo molto apprezzato i brani di De Marzi, proposti non come canti di montagna o di guerra ma come meditazioni popolari, BRAVI!
Chissà che il Signore non ci dia la possibilità di incontrarci ancora, per trascorrere ancora dei momenti così belli, magari con la presenza del maestro de Marzi che tanto ama le nostre montagne.
Auguri di sempre grandi soddisfazioni a lei e ai suoi coristi.
Un caro saluto e un ricordo nella preghiera.
Don Luigi

Questo messaggio di Don Luigi, mi sembra il giusto suggello al ricordo di una bella giornata trascorsa insieme.

domenica 4 settembre 2011

35 anni

Il 5 settembre 1976, prima domenica di settembre, ha avuto inizio la mia avventura da direttore del "CORO SANTA MARIA MADDALENA". Ringrazio il Signore per il dono che mi ha fatto e tutti i coristi che mi hanno accompagnato in questa formidabile esperienza:

lunedì 22 agosto 2011

RIPRESA DELLE PROVE

GIOVEDI' 25 AGOSTO ALLE ORE 21,
RIPRENDERANNO LE PROVE DI CANTO.
CONTO SULLA PRESENZA DI TUTTI E SU MOLTE FACCE NUOVE.

domenica 26 giugno 2011

Prove in piscina

Giovedì 30 giugno,
prove di canto in piscina, a casa di Paola.
Non tutti i cori hanno questa fortuna!!

GRAZIE PAOLA!!!

giovedì 16 giugno 2011

Messaggio da Suor Angela

----- Original Message -----
From: Mericianum
To: Sent: Wednesday, June 15, 2011 5:52 PM
Subject: grazie

Carissimi, ricevo in questi giorni ringraziamenti ed espressioni di apprezzamento per la serata della Via Lucis. Dopo l'impegno espresso nella preparazione e nella conduzione ci resta ora la gioia di aver sostenuto la preghiera di tante persone, parecchie delle quali vi hanno partecipato per la prima volta. Se la veglia ha avuto buon esito è grazie anche al vostro intervento, al vostro coinvolgimento affettuoso e allo stile, preciso, puntuale e raffinato di collaborazione e di condivisione. Siamo soggetti e gruppi diversi, eppure l'ascolto, l'accoglienza e la stima reciproci hanno permesso di costruire un insieme unitario e armonico che è già frutto dello Spirito.
Che il Signore accompagni sempre il vostro impegno e vi conservi nella Sua lode.
Arrivederci allora alla Via Lucis 2012.
Suor Angela

domenica 5 giugno 2011

Piccole gioie

Sono contento per come è andata la grigliata del coro di ieri sera, complimenti agli organizzatori ed ai cuochi e grazie alla famiglia Bertolotti per averci ospitati. Ma soprattutto sono contento per come abbiamo cantato "O Rex Gloriae" sia stamattina in Duomo che stasera a Brescia in San Giovanni. Bravi coristi!

mercoledì 11 maggio 2011

Giornale di Vicenza 11-5-2011

Mestre-Venezia. Messa papale. Voce Uno dice "Il canto è stato molto curato in questa celebrazione". Sarà greoriano? L'Introito? Qualcuno canta lontano, si uniscono voci maschili. Voce Due annuncia il patriarca che subito parla di Nordest. La secessione è in atto, da Brixen a Berghem con un poco di Austria, di ex Jugoslavia, di Romagna bella. Scola non dice "territorio". Oh, grazie. "L'Assemblea dei trecentocinquantamila è stata invitata al silenzio", dice commosso Voce Due. E sul silenzio dell'Assemblea, Voce Uno parla per ricordare che il silenzio è silenzio. E sul silenzio raccomanda che non vi siano applausi, che non si innalzino striscioni. "Vidi aquam" con bellissime voci maschili. Voce Uno e Voce Due si trattengono dal raccontare, magari dal dire i numeri del termometro sotto il sole. E tacciono anche durante il "Gloria". Grazie. Le Letture! Il Salmo responsoriale ha un ritornello possente. Oh, guarda I Polifonici Vicentini con Pierluigi Comparin a lato, umilmente cantore anch'egli. I versetti vengono cantilenati da un chierico biondo-rosso in barba rada. Bella voce medio acuta per la "non musica", per la non melodia con finzioni melismatiche da dimenticare. Alleluia! Grande coro lanciato sulle imitazioni. Soprani alle stelle. Bravissimi. Poi è l'innaturale canto del Vangelo. Niente è più desolante di una voce che, come piaceva dire a monsignor Dalla Libera, "va per viole"; una voce cantilenante che si trastulla nel raccontare "in questi giorni-i-i... l'incontro-o-o... dove andate-e-e... chilometri circa-a-a...". Esilarante.Il Papa parla brevemente, ma gli piace dire spesso "territorio". Voce Uno riassume, chiamando a sostegno un esperto in omelie. Il Credo in gregoriano, per tutti. Oh, Dio ti ringrazio. Cantano poco, i settecento preti, anzi, pare proprio che non lo sappiano, questo Credo nel latino che è la nostra storia di fede. Al matrimonio di Londra, l'altra settimana, con gli sposi cantavano anche la regina e il principe consorte. Cantavano gli invitati e le invitate con i cappellini parabolici. Cantava Elton John. Ma nei nostri seminari non s'impara più la musica. Amen. All'Offertorio, tacciono i mille coristi e cantano i nostri Polifonici Vicentini. Un mottetto solo per loro! Pierluigi Comparin di gesti morbidi e sicuri. Bene: orgoglio vicentino. Prima, i fiati dell'orchestra hanno trasformato in quasi marcia dell'Aida un noto inno sacro. Poi tutto scorre nella sobrietà. Il Papa, che appare stanco, non vuole prendere la nota dell'organo e l'organista non sa trasportare il Pater noster. Alla Comunione, Voce Uno e Voce due, mentre le bellissime voci maschili gregorianeggiano con finissima arte, parlano di campane. Poi, mentre il Coro dei Mille canta stupendamente, appare, ahimé, il patriarca per un'intervista registrata. I Mille cantano ancora, ma Voce Uno, Voce Due, più l'esperto, mostrano spezzoni di registrazioni televisive. Il Coro si prodiga lungo la Comunione, dove si dovrebbe, come raccomandava il Concilio, "andare in processione cantando", ma le Voci mostrano e spiegano i vetri di Murano. Poi, silenzio. Ecco, incredibile, "Regina caeli laetare, alleluia". Quante belle sorprese! Il Papa saluta e benedice. "Ite missa est. Deo gratias". Cantano ancora i Mille con gli ottimi fiati. Suonano le campane tirate a mano. Ma Esperti Uno e Due, Voci Uno e Due, parlano e parlano. Una Messa "quasi" esemplare. Le preghiere dei fedeli sono state proposte in tedesco, in ungherese, in croato, in friulano. Niente "éngoa vèneta". Arriveranno proteste identitarie? I Mille intonano un sublime "Tu es Petrus". Ma lontano, in sottofondo. I trecentocinquantamila fedeli di Mestre tornano nei "territori".

Bepi De Marzi







mercoledì 27 aprile 2011

da un' intervista a Padre Domenico Bartolucci (Maggio 2007)

«Nei Documenti del Concilio ci sono giustamente lodi e apprezzamenti per la musica sacra che la chiesa ha sempre custodito e tramandato gelosamente. Dice il Concilio: “linguae latinae usus servetur…”. La traduzione è facile: “si conservi il latino”! In pratica s’è interpretato con l’eliminarlo completamente. Il Concilio ha fatto grandi elogi per il canto gregoriano, la polifonia e la musica sacra onde conservarne e incrementarne l’uso. In pratica si sono abbandonate le Cappelle musicali, si sono chiusi gli organi e si sono accettate, anzi volute le chitarre. La musica invece è la creatura più bella della liturgia: è nata e vissuta in chiesa e le cantorie hanno rappresentato la sua culla. Il Papa, io credo, non ha alcuna intenzione di toccare quel che ha dettato il Concilio, ma certamente non accetta l’interpretazione rovesciata che se ne è data. Io auspico un ritorno al canto gregoriano e alla polifonia e dai recenti documenti promulgati credo che anche il Papa lo desideri».

domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua

Chiudo questo giorno con la serenità nel cuore, grazie anche alla condivisione di questi giorni importanti con "I MIEI MERAVIGLIOSI CORISTI".

martedì 19 aprile 2011

SETTIMANA SANTA

Archiviata la bella esperienza di domenica scorsa con il coro "Cantate Friends", eccoci alla settimana più importante dell' anno liturgico con i relativi impegni per il coro:

Givedì Santo: ore 20,45 santa Messa in "Coena Domini".

Venerdì Santo: ore 14,45 azione liturgica nella Passione e morte di Gesù
ore 20,45 Via Crucis.

Sabato Santo: ore 20,45 solenne Veglia Pasquale.

Domenica di Pasqua: ore 11,15 Santa Messa solenne.

A tutti voi e alle vostre famiglie auguri di BUONA PASQUA

domenica 27 marzo 2011

Benvenuto Giosuè

La nascita di un bambino è sempre una festa! Ancora di più quando il bambino che nasce è figlio di una coppia di coristi, come nel caso di Silvia e Fabrizio. Insieme partecipiamo alla loro gioia e felicità per la nascita del piccolo Giosuè.

domenica 20 febbraio 2011

Contento

Quando il Coro centra perfettamente l' attacco di "Jesu dulcis memoria", le voci pulite conducono bene la melodia, quando le entrate dei settori sono sicure e intonate, quando ho paura di sciupare, con i miei gesti, la trama sonora tessuta dai quattro fili di canto. Penso che questo significhi essere contento.

venerdì 4 febbraio 2011

Worck shop ( si scrive così ? )

Qualche giorno di riflessione, poi finalmente scrivo.
Un pomeriggio importante, forse un pò faticoso, dopotutto era una cosa nuova quasi per tutti.
Penso sia stato molto utile, ne vedremo i frutti più avanti.
D' altra parte le foreste crescono con calma e silenziosamente....

P. S. : Altri cori avrebbero pagato fior di quattrini per avere la possibilità di lavorare con Michael Kibblewhite, noi l' abbiamo avuto gratis e lui ci ha anche ringraziati...

venerdì 28 gennaio 2011

Michael Kibblewhite

Domenica 30 gennaio lavoreremo quattro ore con il maestro Michael Kibblewhite, per imparare tecniche di apprendimento, di respirazione, di vocalità e di emissione, che senz' altro ci aiuteranno a migliorare il nostro modo di cantare. Docente in più conservatori, Michael è uno dei più prestigiosi ed apprezzati direttori di coro del regno unito. Speriamo di essere allievi degni...

venerdì 31 dicembre 2010

Buon anno

Termina il 2010 con il suo carico di ricordi, di avvenimenti importanti anche se non eclatanti.
Molti momenti importanti sono già stati ricordati nel "Diario di Canto", distribuito in occasione della festa ddi Santa Cecilia. Resta da ricordare, con soddisfazione e con un pò di sano orgoglio, che siamo riusciti a chiudere un altro anno di canto, di impegno costante e fruttuoso, di momenti forti e di crescita per TUTTI, che secondo me sono stati ben superiori ai momenti di difficoltà e fatica.
A tutti, auguri per un 2011 di serenità e speranza.
Appuntamento per la mattina del 6 gennaio alla Messa delle 11,30.
La ripresa delle prove di canto sarà giovedì 13 gennaio.

martedì 21 dicembre 2010

Anche quest' anno siamo stati apprezzati per il nostro concerto al "Centro sociale A. Baronio".
E' vero che i nostri amici anziani sono sempre benevoli nei nostri confronti, ma, sia il numero ridotto dei canti, sia la scelta delle proposte e l' intermezzo del gruppo maschile, hanno cintribuito a rendere piacevole il pomeriggio e a trasformarlo in uno di "Quei bei momenti", come diceva Mozart. A tutti voi coristi ed alle vostre famiglie, auguri per un Buon Natale del Signore.

Intanto oggi, all' età di 105, anni è morta Lisetta Bonometti, "Zia Lisetta" per tutti. Grande amica del coro, ci lascia una bella testimonianza di donna impegnata nelle attività parocchiali, assistenziali, sociali e politiche. Sempre vissute con discrezione e tenacia e con arguta saggezza.
Il suo ricordo ci accompagni e ci aiuti a vivere con uguale impegno, nella realtà che incontriamo ogni giorno.

lunedì 13 dicembre 2010

La prima ninna nanna...

Il coro maschile ci ha fatto sentire la sua voce per la prima volta.
La confusione era davvero molta, molta la gente, molto il rumore e le voci dei passanti.
Ma poi, in un momento, un sottile filo di silenzio si è arrotolato intorno ai cantori , intorno a noi che li ascoltavamo, intorno al maestro, intorno alle tante luci del presepe sull'acqua.
E ci ha stretti. Hanno iniziato a cantare.
I nostri occhi, i miei occhi, guardavano con grande ammirazione, emozione e gioia questi cantori, avvolti nelle sciarpe, infreddoliti e concentrati. Cantavano davvero bene.

I nostri pastori. Annunciano con gioia che il Natale è vicino.


Marta

mercoledì 8 dicembre 2010

La forza della cultura 2):
Suggestione, poesia, canto, famigliarità e accoglienza al concerto dei "Crodaioli di Bepi De Marzi" nelle officine "Marelli-motori" di Arzignano. Il luogo di lavoro, di fatica ma anche di condivisione del sapere e dell' ingegno, diventa anche luogo di racconto della tradizione, dell' accoglienza e della speranza. Grazie Bepi, grazie Crodaioli.

La forza della cultura

Barenboim alla Scala:
In apertura alla prima della Scala il maestro Daniel Barenboim, legge l'articolo 9 della Costituzione:
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

lunedì 22 novembre 2010

XVI RASSEGNA DI CANTO CORALE

Scrivo qualche pensiero dopo la pubblicazione in ritardo degli articoli di giornale, perchè nonostante lo scarso rilievo dato all' avvenimento da parte dei media penso che abbiamo il dovere di essere contenti.
Contenti perchè siamo riusciti ad organizzare la rassegna anche quest' anno, perchè è venuta gente ad ascoltare, perchè i cori ospiti hanno molto apprezzato l' iniziativa ed i rispettivi maestri si sono complimentati e ci ringraziano, perchè nel coro ci sono ancora persone che dedicano tempo idee e forza ad iniziative come questa.
Contenti soprattutto perchè, a parte qualche sbavatura che analizzeremo insieme giovedì, abbiamo cantato bene e lo dico forte e col cuore in festa. Il crescendo "Et claude vias inferum, gaude...", mi ha emozionato al punto da temere di mettermi a piangere....
Contenti, perchè in tempi avventurati e di scarsa attenzione a modo di usare il tempo che non sia solo annoiarsi, proponiamo un momento importante per dar voce a tutti coloro che col dono della voce, stanno insieme, vivono momenti di crescita e di aggregazione e danno "Lode al Signore".

Articolo pubblicato in ritardo dai giornali

Inaugurata nel 1986, quando oltre al coro Santa Maria Maddalena organizzatore dell'evento vi parteciparono le altre due corali desenzanesi (S. Biagio e S. Giovanni), giunge quest'anno alla XVI edizione. Fin dalla prima edizione la rassegna si pone da un lato come offerta rivolta al pubblico appassionato di musica polifonica corale; dall'altro come momento di incontro e condivisione di esperienze tra i gruppi corali che vi partecipano.Sabato 20 Novembre alle ore 21.00 nel Duomo di Desenzano, si potranno ascoltare temi della polifonia antica e contemporanea proposti dalle voci del Coro Santa Maria Maddalena diretto dal M° Gigi Bertagna, della Corale parrocchiale di San Martino Vescovo, diretta dalla Maestra Milena Arlia e del Coro della Basilica di Lonato diretto dal M° Claudio Gavelli.La rassegna, che si svolge in prossimità della festa di Santa Cecilia patrona della musica e del canto, è anche l’ occasione per gettare uno sguardo sull’ anno liturgico che si concluderà proprio domenica 21 novembre e ha visto il coro S. M. Maddalena, impegnato oltre che nel servizio liturgico domenicale, in varie iniziative tra cui ricordiamo la meditazione “Note di luce”del 13 dicembre 09, il concerto di Natale del 19 dicembre 09 presso il centro sociale A. Baronio, l’ emozionante serata per ricordare Mario Rigoni Stern, con la presenza del compositore e poeta Bepi De Marzi il 25 gennaio 2010, il concerto nel carcere di Canton Mombello il 28 febbraio 2010, l’ incontro con il coro inglese “Cantate Friends” in aprile, la rassegna “Abbraccio corale”, per ricordare i 30 anni della sezione ANFFAS di Desenzano, l’ uscita Tignale il 10 ottobre 2010, con l’animazione della Santa Messa in memoria del Beato Daniele Comboni.
La rassegna, organizzata dal “Coro Santa Maria Maddalena, in collaborazione con la comunità parrocchiale del Duomo, è patrociniata dell'assessorato alla cultura della città di Desenzano.
L’ ingresso è libero.

mercoledì 20 ottobre 2010

XVI RASSEGNA DI CANTO CORALE

Sabato 20 novembre alle ore 21 nel Duomo di Desenzano si terrà la "XVI rassegna di canto corale"
Parteciperanno : La "Corale San Martino Vescovo", diretta da Milena Arlia--- Il "Coro della Basilica di Lonato", diretto da Claudio Gavelli e...naturalmente il "Coro Santa Maria Maddalena".
Pubblicizziamo ampiamente l' avvenimento.

lunedì 11 ottobre 2010

Gita del coro

Non era Amberg, nemmeno Wiener-Neustadt e tantomeno Assisi......Semplicemente Tignale.....
Ma lo spirito era quello giusto, siamo stati bene, siamo stati insieme volentieri, abbiamo cantato e fatto festa. Complimenti agli organizzatori e ai partecipanti che hanno dato vita ad una bella giornata "Insieme".

martedì 5 ottobre 2010

Ho scovato l'articolo che Michele, il nostro presidente, ha scritto lo scorso ano per il mensile "L'ago". Rileggiamolo e traiamone buoni auspici


1972. Nel mondo soffia il vento della
contestazione. In Italia è forte il conflitto
politico e sociale. Sono anni di
cambiamento per la Chiesa da poco
uscita dal Concilio Vaticano II e proiettata
verso un futuro dalle tinte sfumate. Dio
è morto, di Guccini, è il simbolo di una
generazione.
A Desenzano, in Duomo, alcuni giovani,
sotto la guida del curato don Dario
Morandini, piantano il seme di
un’esperienza che oggi è viva e rigogliosa:
il coro Santa Maria Maddalena.
Nulla c’è di più nobile del canto / virtù
salvifica di umanità / sempre più rara è il
cantare. Per questo quando un popolo
canta / c’è da sperare. E sarà perfino
inutile disperare / quando non si udranno
più canti. Nulla fonda animi e caratteri
quanto un coro, quando è un vero coro;
quanto sentirsi i componenti di un coro:
allora l’appuntamento, il ritrovarsi e il
sentirsi presenza necessaria a cantare è
come il convenire di innamorati. Allora il
sacrificio diventa spontaneamente gioia
e stima per vivere.
Le parole di Turoldo aiutano a
comprendere la dinamica che muove il
coro. Chiariscono come sia espressione
di cultura e, insieme, luogo di profonde
relazioni umane che si esprimono
nell’offerta delle doti vocali di ciascun
componente agli altri cantori e a chi
ascolta.
Dall’animazione della Messa in
Duomo, alle uscite in concerti e
rassegne, dalle meditazioni musicali alle
collaborazioni con gruppi teatrali e con
il Mericianum, le proposte del gruppo
corale si sono moltiplicate e affinate nel
corso degli anni. Dal canto antico e
rinascimentale (Palestrina e da Victoria
su tutti), il coro si sta ora affacciando ad
autori più moderni come Bruckner, Britten
e Rachmaninov, senza dimenticare
l’autore vicentino Bepi De Marzi
con cui ha stretto un rapporto di
stima e collaborazione, tanto che
il compositore di Arzignano ha
accompagnato i suoi canti
all’organo, nel concerto del
bicentenario di canonizzazione di
S. Angela.
Se senti cantare, viandante,
fermati ad ascoltare, gli uomini
malvagi non hanno canzoni.
viandanti dal 1972 se ne sono
fermati molti: più di 300 cantori,
uomini e donne, hanno fatto parte
del gruppo, plasmato dalla
sapienza del maestro Gigi
Bertagna, che dirige il coro dal
1976 (dopo don G. Tortella e
Giuseppe Tosi) e lo ha fatto
crescere nella fusione di tre
elementi.
La passione per il canto che dà
la spinta necessaria all’impegno
nelle prove, nell’animazione
liturgica e nei concerti; che porta
a capire autori, composizioni e
periodi storici per meglio
interpretare i canti nonché ad
affinare tecniche di apprendimento
e di esecuzione, affinché il canto
sia motivo di soddisfazione per chi
canta e chi ascolta.
La passione per il servizio per
la comunità parrocchiale, che porta
il coro a essere presente in Duomo ogni
domenica e nelle altre festività, e per la
comunità civile, con la partecipazione a
eventi patrocinati dall’amministrazione
comunale, quali la rassegna di canto
corale (quest’anno la XV edizione), il
concerto di Natale al centro sociale, i
gemellaggi con le città di Amberg e
Wiener Neustadt.
La passione per le persone, che nasce
spontanea e cresce grazie a esperienze
di condivisione come la recente gita ad
Assisi, dove il coro ha animato la Messa
nella Basilica Superiore di San Francesco.

martedì 21 settembre 2010

Indescrivibile l' emozione provata venerdì scorso a Pisa, ascoltando il Monteverdi Choir eseguire il "Vespro della Beata Vergine" a livelli irraggiungibili.
Molti giovani ad ascoltare il concerto ed anche questo è bello!

mercoledì 25 agosto 2010

Messaggio di Suor Angela per il coro:
Carissimi, desideriamo ringraziarvi per la vostra partecipazione alla Messa di venerdì scorso. Siamo state piacevolmente sorprese e commosse per la vostra presenza numerosa e affettuosa. è sempre difficile celebrare all'aperto, ma voi avete permesso che si creasse e si celebrasse in un clima di intensa preghiera e questo era lo scopo della serata e di fatto della nostra presenza qui. grazie. suor angela e comunità del mericianum

martedì 24 agosto 2010

Saluti

Saluti a tutti i coristi, mi mancherà molto il cantare insieme! Cantate anche per me! Ci rivediamo a Natale...
Cesare

p.s.: forza bassi!

domenica 18 luglio 2010

Auguri

Anche se con imperdonabile ritardo: "BUON COMPLEANNO PRESIDENTE"

giovedì 8 luglio 2010

Bepi De MArzi raccontato da Clemente Mazzetta

Bepi De Marzi
Ha fatto il paracadutista, ha suonato nei night, ha scritto e insegnato musica, ha diretto cori, segue “X Factor”, il programma musicale della Rai, che giudica davvero eccezionale: “Rivela le grandi qualità canore e musicali dei nostri giovani, ma mi lascia con l’amaro in bocca quando penso alla mancanza di futuro professionale per questi ragazzi, pur bravissimi”. Si chiama Bepi de Marzi. Oggi è unanimemente considerato uno dei maggiori compositori italiani nella musica d’autore di ispirazione popolare. Mezzo secolo fa scrisse e musicò uno dei canti più belli e struggenti della montagna, tradotto in 134 lingue, cantato dal Giappone alle Ande, nell’Europa del Nord, fra i Lapponi e l’Africa più lontana. Quel ‘Signore delle cime’, che è assieme canto e preghiera. Espressione di dolore e di speranza. “Lo scrissi quasi di getto, quando avevo 23 anni. Me lo avevano chiesto i miei amici del coro I crodaioli (fondato nel 1958) per ricordare un amico morto in montagna: una slavina l’aveva portato via. L’avevano cercato inutilmente. Solo lo sciogliersi delle nevi aveva restituito il suo corpo…”.
Il Caffè ha incontrato Bepi De Marzi, 73 anni, d’origine veneta, di Arzignano, a Falmenta (Val Cannobina), dove è solito passare qualche giorno di vacanza durante l’anno. “Ricordo che ci misi poco, venti minuti, forse mezz’ora per scrivere testo e musica del Signore delle cime - continua -; vede, ho questa caratteristica, se così si può dire: di solito penso per un po’ di tempo cosa fare e aspetto l’ispirazione melodica. Se questa arriva, mi siedo al pianoforte e inizio subito a suonare. Non c’è niente di misterioso. Si tratta di mestiere. L’ispirazione o viene o non viene. Sono solito dire, prendendo a prestito un frase di Goffredo Parise, che la poesia va e viene e quando viene bisogna saperla tenere”.
Così fece allora, scrivendo quel Signore delle vette, che poi divenne Signore delle cime, perché più facilmente cantabile. “Il testo non è niente di speciale, le parole sono abbastanza ovvie: si tratta di due strofe consequenziali: (‘Dio del cielo,Signore delle cime/un nostro amico hai chiesto alla montagna/. Ma Ti preghiamo: Su nel paradiso/, lascialo andare per le tue montagne.
Santa Maria,
Signora della neve/, copri col bianco,
soffice mantello/ il nostro amico, il nostro fratello/.
Su nel paradiso, lascialo andare/per le tue montagne’). Un testo semplice a cui a cui ogni tanto aggiungono una terza strofa, che io, in verità, non ho mai scritto…”
Ma negli anni ‘50 rappresentava il primo canto di montagna non eroico, non retorico, al di fuori del genere guerresco, estraneo al repertorio degli alpini e delle canzoni montanare. “Allora, un’ espressione simile effettivamente non esisteva - spiega -; credo che il suo successo sia dipeso, in parte dalla melodia: è molto cantabile e facilmente memorizzabile e, per il resto, dalla sua versatilità: è infatti utilizzabile come canto di preghiera, come canto di ricordo, come canto di montagna”. Con una semplicità d’impianto, ma con grande impatto emotivo, frutto di una riuscita sintesi fra sentimento e pietas, scioglie il dolore in una speranza cristiana.
“La cosa divertente - aggiunge De Marzi con una gran risata - è che molti pensano sia un vecchissimo canto popolare, il cui autore sia ormai scomparso. E poi nessuno che ricordi il titolo esatto: parlano di Signore delle montagne, di Madonnina delle nevi… storpiano il nome. Lo stesso succedeva a Mario Rigoni Stern che mi diceva: “Se uno almeno si ricordasse il titolo esatto del Sergente nella neve”. Tutti mi parlano del.… Sergente della neve. E se almeno uno indovinasse i titolo di “Arboreto Salvatico”. No, ripetono selvatico, selvatico, senza capire”.
Un’amicizia e una frequentazione assidua con lo scrittore italiano iniziata grazie ad un altro canto, “La contrà de l'Acqua ciara”. Una denuncia della crisi che ha vissuto la montagna, il su spopolamento, l’abbandono subito dell’Arco alpino nel secondo dopoguerra: un Paese di vecchi. (La contrà de l’Acqua ciara/ no zè più de l’alegria/quasi tuti zè’ndà via/solo i veci zè restà/ Le finestre senza fiori/poco fumo dai camini/senza zughi de bambini/ la montagna zè malà)
“Quando composi questa canzone, un mio amico, Carlo Geminiani, che in precedenza mi aveva scritto i testi ispirati ai libri di Giulio Bedeschi sulla seconda guerra mondiale (da Joska la rossa, al Ritorno…), mi convinse ad andare da Mario Rigoni Stern, per fargliela sentire”. Lui, l’ascoltò e ne rimase entusiasta. “Che bella poesia dedicata alla gente della montagna”, mi disse. Una montagna che si stava spopolando, con i montanari - eravamo negli anni ‘60- che scendevano in città e diventavano anonimi abitatori delle periferie urbane”.
Fu così che nacque una profonda amicizia, che si ampliò anche a quella con padre David Maria Turoldo. “Negli ultimi tempi quando salivamo alla sua baita, Rigoni Stern, verso sera tirava fuori la “bottiglia Berlusconi”. Avremmo dovuta berla per festeggiare la partenza di Berlusconi. Ma la bevevamo lo stesso e poi lui ne prendeva un’altra e la metteva in dispensa”.
Quanto all’amicizia con Turoldo, De Marzi negli anni settanta con il Coro polifonico “Nicolò Vicentino”, ha realizzato per la Fonit-Cetra di Milano la prima incisione dei Salmi di Turoldo-Ismaele Passoni. “L’intuizione e il merito di Padre Turoldo è stato di trasferire i salmi biblici in strofe con le giuste consenquenzialità ritmiche così da poterli cantare. Un’operazione unita ad una profondissima ricerca della qualità poetica del testo”. I salmi sono poi stati reincisi nel 2006 con le voci del suo coro “I Crodaioli.
“Turoldo era il nono figlio di una famiglia poverissima del Veneto - ricorda De Marzi -, nel suo raccontare la vita, andava in cerca delle giustificazione per poter rimanere prete; ricorreva a metafore. Mi rimase impressa quella della figlia di Jephte che viene sacrificata dal padre di ritorno da una guerra vittoriosa e che piange la sua verginità inutile. Quando ho letto la sua poesia dedicata alla figlia di Jephte, non ho potuto fare a meno di pensare che questo fosse il suo pianto di uomo sacrificato alla Chiesa. Poverissimo, magrissimo era stato mandato in seminario per scampare la fame. C’è un libro meraviglioso, “Mia terra addio”, in cui lui racconta come i compagni lo avevano soprannominato spaventapasseri. Quando l’ho conosciuto era un omone grande, imponente, ma mi diceva: “Bepi, sogno ancora di essere uno spaurà, uno spaventapasseri”. Ma è stato un uomo impegnatissimo e fedele alla sua Chiesa, nonostante tutto. Le sue prediche in Duomo a Milano negli anni ’40 erano seguitissime, facevano discutere. Poi quando nel dopoguerra il ministro democristiano Scelba fece chiudere Nomadelfia dai celerini, il cardinale Ottaviani lo mandò in esilio fuori d’Italia, con questa frase: “Fatelo girare perché non coaguli”. Solo quando divenne papa Giovanni XXIII, il regista Ermanno Olmi chiese che potesse rientrare”. De Marzi si dichiara cattolico e credente: “Ma per esserlo, come mi ripeteva spesso padre Turoldo, bisogna essere anticlericali”. Come autore De Marzi ha composto molta musica sacra dopo i diplomi in organo, composizione organistica, pianoforte e studi di direzione e composizione. Ma per altri versi ha avuto una vita avventurosa. “Feci la naja come alpino, anzi come paracadutista, ci buttavamo da un aereo malandato sulle Alpi, ma per decollare dovevamo spostarci tutti verso la carlinga, altrimenti non s’alzava. Poi, dopo il diploma, me ne andai in Germania con un gruppo di amici. Avevamo messo in piedi un complessino e suonavamo nei night. Accompagnavamo le spogliarelliste durante la loro esibizione. Fu un periodo di grandi esperienze. Quando tornai a casa mia madre mi guardò e disse: “Bepi, come te xe sèco”.(Ovvero come sei magro). E giù una risata
De Marzi, spesso critico nei confronti della musica liturgica, ritiene ormai esaurita la funzione sociale e culturale dei cori di montagna. Detto da uno che dirige da mezzo secolo un coro di montagna è, a dir poco, clamoroso. “Eppure è così - spiega -, perché il canto della montagna in verità non è mai esistito. In montagna si suonava, non si cantava. Il canto è un’invenzione successiva: degli anni venti dei cittadini organizzati dall’escursionismo di massa del fascismo che salgono in montagna e che cantano sul modello. È cosi che è nato l’equivoco del canto della montagna, dei cori che credono di cantare la montagna”. E che invece è una mistificazione, una rappresentazione fra il dramma e l’idilliaco, cartoline turistiche. La melodia degli Alpini, sostiene in sintesi De Marzi, non è mai esistita, perché la montagna è stata musicata dalla città, perché l’organizzazione corale maschile è stata un’invenzione trentina degli anni ’20, del coro Sat. Canti in cui le donne non c’entrano, o c’entrano poco.“Per questo è preferibile usare il termine di coralità di ispirazione popolare. Il vero canto popolare femminile è quello delle mondine, delle filandere”. I cori dell’arco alpino, aggiunge, che continuano a riproporre un repertorio datato, una messa in scena ormai desueta fatta di divise alpine “sono in declino, e ormai anche l’età stessa dei coristi è avanzata”. Come uscirne? Quali soluzioni? “Occorre cercare una formula innovatrice dal punto di vista armonico. Altrimenti moriamo. Penso che futuro dei cori possa venire da una riduzione degli organici, da una loro specializzazione e dalla ricerca di temi nuovi, raccontando magari il passato, ma attualizzato, non retorico, e interessando le nuove generazioni”. Quelle affascinate dal fenomeno televisivo di X Factor, uno spettacolo interessante “che evidenzia la grande passione e capacità dei giovani - conclude De Marzi - ma che rischia di essere la fabbrica delle illusioni visto che il mercato musicale in Italia è ormai chiuso”.

cmazzetta@caffe.ch
edizione 2009-04-19

domenica 27 giugno 2010

La poesia di Bepi De Marzi

Ripenso al pomeriggio di ieri trascorso a Preseglie, con Bepi De Marzi e i suoi Crodaioli.
Penso all' amicizia che lo lega a noi, al nostro coro.
Penso : Bepi è un menestrello, è un musicista, è un narratore che ha fatto del cantare insieme, un modo per diffondere e recuperare cultura, senza nascondere la verità, senza paura di offendere i benpensanti.
Bepi è un poeta!
E Marta ha preso la sua poesia e l' ha narrata a noi, portandoci idealmente tutti insieme a Preseglie a sentire Bepi ed i suoi Crodaioli.
Nelle poche parole dell' intervento di Marta, emerge la forza della cultura semplice narrata da Bepi, la fratellanza generata dal cantare insieme, e ieri questo abbiamo sperimentato.
Non fermiamoci, continuiamo ad impegnarci, affinchè ai nostri giovani non vengano tolte, da chi vorrebbe la cultura trattata da figliastra, queste esperienze di fratellanza, di crescita, di SPERANZA.

sabato 26 giugno 2010

So dove nasce...

So dove l'erba nasconde la rugiada; so dove i grilli accordano i violini; so dove il vento si ferma quando trema, quando trema, quando trema; so dove nasce la voglia di cantare, so dove nasce la voglia di cantare.
Noi abbiamo tremato come fa il vento, nel sentire quelle voci forti e delicate come la rugiada.

Abbiamo cantato, perchè era naturale.
E abbiamo cantato per le persone che amiamo, che non erano con noi.
Mentre cantavamo pensavamo a loro, erano lì con noi.
Il cuore tremava, fa male quando trema, quando trema, quando trema.
Anche voi siete stati con noi ad ascoltare il vento quando trema, quando trema, quando trema.

Noi sappiamo dove nasce la voglia di cantare, sappiamo dove l'erba nasconde la rugiada, sappiamo dove il vento si ferma quando trema, quando trema, quando trema.

mirti

martedì 25 maggio 2010

Via Lucis 2010

Ho ricevuto da Suor Angela questa lettera e volentieri la pubblico.
Per il conforto di tutti e per darci coraggio.


Al Maestro Gigi e ai componenti del Coro Santa Maria Maddalena
Carissimi, era già mia intenzione farvi pervenire un ringraziamento per la Vostra viva partecipazione alla Via Lucis di Sabato scorso, ma in questi giorni mi stanno arrivando espressioni di apprezzamento per l'esito valutato particolarmente positivo che ...è giusto non li tenga tutti per me e li estenda a chi in prima persona ha contribuito a fare di un cammino un pellegrinaggio, di molti pensieri un'unica invocazione, di tanti individui una assemblea orante: Voi.
Il vostro cantare non è un'alternativa alle preghiere lette, è la possibilità di elevare gli animi, di unificare mente e cuore del viandante, dando vigore alla sua stanchezza, leggerezza alla sua fatica, voce al suo desiderio, parole alla sua gioia.
Ho molto apprezzato l'esecuzione del salmo 136 in condizioni non ottimali per voi, ma così carico di passione e poi i canti nel chiostro, dove, superate le imperfezioni tecnico-acustiche lungo la strada, l'assemblea si è unita alle vostre belle voci. Grazie di tutto, di cuore sr. Angela

P.S. vi riporto in sintesi alcuni messaggi che mi sono pervenuti:
" Grazie da parte di molti partecipanti: quella di quest'anno è stata fra le più efficaci e riuscite. Alla prossima". don Giuseppe A.

" Mi piace proprio la Pentecoste per la valenza che ha e la Via Lucis come espressione di questa festa" Milena R.

" Nonostante la fatica della preparazione quest'anno mi è piaciuta particolarmente: l'importante è lavorare per lo Spirito e tendere l'orecchio alla sua voce" Matteo P.

"Tutto ben strutturato. dalle immagini ai canti, dalle soste ai ritmi del cammino. Mi permetto di suggerire un'attenzione a livello tecnico poichè in alcuni tratti l'audio era disturbato".Alessandro T.

" E' stata una preghiera adatta a grandi e piccoli: famiglie intere vi hanno partecipato, ognuno vi trovava l'espessione adatta alla propria età, senza rigidezze né devozionismi".Luisa D.

"Grazie per questa Via Lucis così ben riuscita." Stefano A.

" E' stata efficace, profonda di contenuti e ben armonizzata". Bruno T.

sabato 8 maggio 2010

Il Paradiso

Alberto Veronesi, neo direttore musicale dell' "Opera Orchestra" di New York: "Immagino il Paradiso come le Messe e i mottetti di Palestrina. Stupendo, armonioso e mai noioso".

lunedì 3 maggio 2010

Già un anno

Così vivo e presente ancora, è il ricordo dei giorni trascorsi ad Assisi, che fatico a rendermi conto del tempo che è passato.
La bellezza del ricordo di quei giorni, ci accompagni ancora nei nostri percorsi musicali, specialmente in quelli più dissonanti.

giovedì 22 aprile 2010

Musica e canto......

Porterò stasera alle prove la lettera che Michael mi ha spedito domenica sera, e penso che ancora una volta gioiremo insieme leggendola.
A nessuno ho detto di averla ricevuta, anche se avrei voluto farlo subito, ma penso sia più giusto leggerla tutti insieme.
Penso che le emozioni di sabato e domenica scorsi siano la prova che, malgrado qualche reticenza iniziale, valga la pena buttarsi in simili avventure, magari impegnative ma così gratificanti, che il fatto di cantare nel coro ci offre.
Ne sono la prova gli interventi di Cesare e Michele, così belli e significativi nella loro semplicità, ma anche gli occhi lucidi dei "Miei" soprani e contralti ed il sorriso benevolo e saggio dei "Miei" tenori e bassi dopo il canto finale alla Messa di domenica mattina.
Il canone che hanno intonato al termine del rinfresco era davvero, come dice Michele, incomprensibile, ma "Musica e canto non hanno confini".
Così ci siamo ritrovati a cantarlo insieme nell' unico linguaggio universale: " Il cantare insieme".
Non so se riusciremo ad andare a Londra, di sicuro però, abbiamo già gettato un ponte sulla Manica con i nostri canti e "Finchè i popoli cantano possiamo ancora sperare........"

domenica 18 aprile 2010

CANTATE FRIENDS

Non avevo voglia di alzarmi da quel divano, togliermi la tuta calda e comoda. Non avevo voglia di mettermi quel vestito blu (in)gessato, di farmi il nodo alla cravatta. Non avevo voglia di uscire in un crepuscolo grigio e umidiccio, di incontrare gente nuova, sforzarmi di parlare con sconosciuti in un’altra lingua. Ma quando sono entrato in quella bella chiesa, che cosa strana, loro mi sono venuti incontro. Ero forse io lo straniero? Gli occhi sorridenti, i nomi ben scanditi: << Buonasera: Lola; buonasera: Claire; I’m Rob; my name is John! >>. << I’m Michele >>. E’ un nome strano per gli inglesi, non lo capiscono subito e fanno fatica a pronunciarlo. Ne so qualcosa per via del lavoro. E allora, di fronte ai loro sguardi un po’ spaesati mi sono fatto un po’ inglese io: <>. E loro mi salutano e mi parlano come fossero veramente contenti di farlo! Così come si guardano sorridendosi l’un l’altro al “fa lala” di quel canto allegro. E a mezzanotte, quando intonano quel canone dalle parole incomprensibili, prima tra loro, a piccoli gruppi, ancora guardandosi negli occhi come se stessero parlandosi, poi vengono verso di noi e la loro voce è diventata la nostra voce, sono stato felice di aver indossato ancora una volta quell’ (in)gessato vestito blu.

Serata con il coro di Londra

E' stata una bellissima serata! Per un attimo mi è sembrato di essere a Taizè: tutti inseme per una cosa comune, in questo caso il canto, tutti amici anche se era la prima volta che ci incontravamo, senza problemi di nazionalità o altro... Grazie per questa esperienza positiva

lunedì 5 aprile 2010

camminare insieme....

Abbiamo cantato per quattro giorni consecutivi, abbiamo gioito, ci siamo emozionati, magari anche arrabbiati, un gruppo di giovani ha vissuto un servizio alla comunità (cantare nel coro non è solo roba da vecchi), cantando abbiamo pregato, forse ci siamo un pò stancati.
Ancora una volta però, ringrazio il Signore per il grande dono del coro, per avermi messo vicino dei compagni di strada così generosi e belli.

mercoledì 31 marzo 2010

Appuntamenti per la "Settimana Santa"

Ricordo gli appuntamenti della "Settimana Santa", la più importante per il nostro coro.

Giovedì Santo: Santa Messa "In coena Domini", appuntamento in Duomo alle 20,45.

Venerdì Santo: Azione liturgica nella passione e morte del Signore, appuntamento in Duomo alle 14,45.
Via Crucis, appuntamento in Duomo alle 20,40.

Sabato Santo: Solenne Veglia Pasquale, Appuntamento in Duomo alle 21,10.

Domenica di Pasqua: Santa Messa solenne, appuntamento in Duomo alle 11,15.

E' IMPORTANTE ESSERE PUNTUALI!

A tutti voi ed alle vostre famiglie, cari auguri di BUONA PASQUA.

Gigi

mercoledì 24 marzo 2010

New President, goodbye

Quel giorno di metà Luglio del 1972 all'ospedale di via Gramsci le urla di una ragazza di vent'anni annunciavano la nascita di un fagottino di 2.5Kg: Claudia… No oddio è un maschio. Va be' allora Claudio. No,no, aspetta forse meglio Michele. Aspettavano una femmina (e perchè poi?). Non avevano nemmeno pensato a un nome da maschio! E comunque Michele fu. Un mese di incubatrice poi via a prendere possesso della casa in campagna. Sì perchè via Rimembranze 15 nel 1972 era profonda periferia e Colatèra il primo centro di un certo rilievo che si incontrava scendendo verso il paese: Desenzano.
Nella stessa estate un giovane falegname viveva nel pieno fermento di anni difficili, ma buoni per formare teste e coscienze. Me lo immagino nel caldo di quei giorni, immerso nella fatica quotidiana, ma con lo sguardo già sul domani a osservare benevolmente un gruppo di cantori in posa sotto la basilica di Assisi. Proprio in quell'anno (1972) era tra gli artefici della nascita del Coro Santa Maria Maddalena.
La mia strada e quella del coro si divisero subito. Nessun contatto, nessun incrocio neppure casuale. Ad eccezione, forse, della visione che ho, nitida ancor oggi, di un omino che, con un'ape rumorosa, consegnava le bombole del gas a casa dei miei genitori. In un curioso intreccio di strade tra coro e affetti famigliari, questo signore minuto e dall'aria scanzonata avrà un ruolo inaspettato.
Lo devo confessare, per chi ancora non se ne fosse accorto: io non conosco la musica. Le poche nozioni di base me le ha insegnate la Prof. Vinciguerra alle medie. Credo di essere stato il suo allievo preferito e comunque ero senza dubbio uno dei migliori in fatto di suonare il flauto (una cosa gialla di plastica che non so se si possa chiamare così).
Mi sono sempre divertito a cantare. Soprattutto i canti alpini che imparavo ascoltando mio padre sotto la doccia e poi duettando con lui nel tragitto Desenzano-Rivoltella verso la scuola. Quanti sassi ho sentito “sotto la tenda a ro- a rotolar” in 3 anni di asilo 5 di elementari e 3 di medie!
Nella parrocchia di San Biagio ho passato tutta la mia infanzia e preadolescenza. Ricordo ancora con affetto e un po' di nostalgia le prove di canto dopo il catechismo con l'allora curato don Luigi Cottarelli, oggi rettore del seminario diocesano. Con lui ho imparato i canti principali della Chiesa di quegli anni (i vari Symbolum e compagnia bella per intenderci).
Poi il passaggio al liceo scientifico a Desenzano, prendendo una strada che forse non era la mia, per imitare un cugino più grande. Grazie a questo stesso cugino (nonchè fratello di un attuale corista) fui introdotto nella parrocchia di san Giuseppe lavoratore dove passai la mia adoloscenza senza una partecipazione molto attiva. E così l'adolescenza progrediva in età più adulta senza troppi spunti interessanti.
La mia gioventù di "cristiano cattolico praticante" si trascinava stancamente quando, un bel giorno di primavera del 1993 mi trovai a messa in Duomo. Non ricordo bene perchè fossi lì. Forse era per pedinare una ragazza di cui mi ero invaghito qualche tempo prima. Fatto è che tra i banchi del secondo blocco, di fronte all'entrata laterale, incrociai gli occhi di una fanciulla che da quel momento sono rimasti riflessi nei miei. Certo ci vollero settimane, mesi, stagioni ma alla fine quegli occhi divennero una voce, la voce divenne un nome e da quel nome nacque una storia.
Cominciai allora a frequentare assiduamente la messa delle 11.30 in Duomo dove ormai da più di vent'anni cantava quel coro, anche lui nato nel 1972, e diretto ormai stabilmente da quel giovane falegname che abbiamo lasciato con i suoi sogni intrisi di sudore in quella lontana estate.
Domenica dopo domenica, celebrazione dopo celebrazione le melodie del coro mi presero sempre di più (credo sia stato Exultate Justi a darmi il colpo di grazia). Fatto è che qualche anno dopo, era il 1996, sostenuto anche dall'amicizia nata con l'allora curato don Andrea Giacomelli che mi aveva spinto a reinserirmi dopo tanti anni nelle attività pastorali, e sollecitato più volte da alcuni amici che cantavano da tempo (Silvia, Nicoletta, Marialuisa, Francesco) decisi di entrare nel coro.
Voi non immaginate nemmeno quale e quanto fosse a quei tempi il terrore che aleggiava attorno alla figura del maestro e quanto potesse costare a me, decisamente timido, fare questo passo. Ma lo feci e riuscii a convincere anche quella fanciulla della messa, Sara (ancor più terrorizzata di me da quel maestro che conosceva fin da bambina). Insieme iniziammo le prove un Giovedì sera di settembre. Poco a poco le voci del coro divennero occhi, gli occhi nomi e i nomi si trasformarono in storie.
Ma questa è la mia storia: e allora con Sara ci siamo sposati e lei è uscita dal coro quando è nato Mattia e poi Letizia. Nel coro ho conosciuto i miei testimoni di nozze: a proposito. Vi ricordate quel tipetto con l'ape che portava le bombole quand'ero bambino? Beh per quello strano andirivieni di , incroci e strade parallele che qualcuno chiama caso, altri destino, già da ben prima di quell'estate del 1972 era molto legato alla famiglia di quella che sarebbe diventata mia moglie. In quell'anno era già padre di due bambinette: Lucia che insieme a Giuliano sarà testimone del mio matrimonio e Donata che, intanto che la mia storia andava avanti, ha sposato il giovane falegname ed è diventata per il coro un pò' moglie, un pò' mamma, un pò' zia, un po' cognata. Una rompiscatole che se non ci fosse sarrebbe da inventare. Insomma il motore del coro.
Sono passati quasi 15 anni e di occhi nel coro ne ho incrociati tanti e con loro tante storie. Tutti arrivati lì da strade diverse ma in fondo tutti arrivati lì per un amore. Ho visto storie finire bene, altre non tanto, altre nemmeno iniziare, altre ancora non sono mai finite. Ho consolidato amicizie importanti, ho indirizzato la mia formazione umana e cristiana. Ho pregato, ho trovato una via per cercare il mistero. Ho parlato il tedesco e il francese, l'africano e l'albanese, il russo e il siciliano. Ho visto qualcuno lasciare con rimpianto, altri andarsene senza aver capito. Ho conosciuto una nuova generazione; quella dei figli che sono cresciuti, cantano nel coro, hanno coinvolto altri giovani amici, hanno portato un'aria dolce, fresca e frizzante. Mi sono innamorato di ognuno di loro, del loro impegno, della loro innocente saggezza, del loro coraggio. Ed è per loro che io sono stato il New President.

lunedì 8 marzo 2010

..........Se non ci fossero i "MIEI CORISTI", mi sentirei come un vento che non ha onde da muovere e della cui briosa spuma non può saziare la vista, una brezza che non ha fronde da far stormire e del cui suono non può bearsi......

sabato 6 marzo 2010

Un grande dono

Il Signore ci ha fatto il dono grande della voce, ci ha dato la possibilità di usarla bene cantando e cantando bene.
Il canto è un linguaggio universale, è il legame indissolubile che ci fa stare insieme, la forma di dialogo più bella e più alta.
Usiamolo questo dono, per parlare col canto al cuore dell' altro, ascoltiamo l'altro che col canto parla al nostro cuore.

giovedì 4 marzo 2010

esperienze ed emozioni

Non tutto mi è chiaro, ma ho la certezza che abbiamo fatto qualcosa di importante, e la speranza di aver suscitato la speranza nel cuore di quegli uomini.
Forse inconsapevolmente, ma lui era carcerato e siamo andati a visitarlo....

martedì 2 marzo 2010

Granelli di sabbia

Forse siamo stati solo un pugno di sabbia, che al primo soffio di brezza si disperde nel vento. Ma i granelli di sabbia si infilano dappertutto, restano nei capelli, nel tessuto dei vestiti, si incollano alla pelle. E’ difficile toglierseli. Te li ritrovi ancora dopo giorni, quando meno te l’aspetti. Io li ho ancora addosso.
Ho ancora nello testa quel senso di incertezza che mi ha accompagnato lungo tutta la vigilia del concerto. Ho ancora nelle orecchie le note dei nostri canti amplificate dalla volta bassa della cripta. Ho ancora negli occhi quelle facce. Magari non tutte belle facce, ma tutte facce normali. Alcune mi sembravano addirittura familiari: il ragazzino che viveva nella casa famiglia quand’ero obiettore; l’operaio che lavora nell’azienda dove sono impiegato; quel vicino di casa schivo che non si fa mai salutare.
Volevo dominare quella strana sensazione di non avere in pugno la situazione.
Allora cantavo e osservavo, cercando di capire.
Ho visto lacrime ferme negli occhi; ho visto teste sporgersi per carpire una voce che arrivava dolce, o per vedere meglio il viso di una ragazza; ho visto orecchie attente e soddisfatte; ho visto ragazzi (chi sa, forse dell’est) ballare con Joska; ho visto labbra pronunciare timide “Dio del cielo, Signore delle cime…”.
Mi aspettavo cani rabbiosi con la bava alla bocca. Ho trovato uomini.

lunedì 8 febbraio 2010

Ho rovinato mio figlio!

Ieri il piccolo Mattia stava attaccando le figurine sul suo album degli animali. Ad un certo punto mi chiama gridando:<< Papà, papà corri! Vieni a vedere!>>. Accorro e cosa stava attaccando? La figurina della pernice bianca!

Questa sera a cena il piccolo Mattia mi dice: << Ho cantato Volano le bianche ad Alessandra (la sua pseudo-fidanzatina). Non gli è piaciuto!>>

Ho gia rovinato mio figlio!

Il volo delle bianche

Ho appena finito di guardare il dvd “Mario Rigoni Stern uomo della pace”.
Beh non pensate male, dopotutto sono il presidente! In fondo l’ho visto solo dopo Mirko e Francesco, che sono i produttori; Gigi che è il maestro; Donata che è la cassiera; Francesco che è il figlio del maestro; Marta, la figlia del maestro: d’altra parte erano in casa e non potevano far finta di non vedere; dopo Giuliano, Lucia, Agnese, Elia, che abitano vicino al maestro; dopo Chiara che, credo, passasse da casa di Mirko. Se l’ha già visto anche la Anna Iuppa giuro che mi dimetto!
Scherzi a parte… Ho già scritto le sensazioni che ho maturato prima, durante e dopo la serata del 25 gennaio scorso nel mio post “La memoria e la pace” dove ho messo in luce la speranza che il nostro canto potesse in qualche modo essere seme di memoria, pace e speranza"
Ora, dopo aver ascoltato il dvd, devo dire che anche le sensazioni che ho avuto sui canti mentre li eseguivamo non sono state tradite. In particolare tre canti mi hanno meravigliato più degli altri.
Il Golico si è rivelato come vera e propria preghiera. La melodia struggente e le parole semplici e sincere ne fanno un’invocazione alla protezione materna: madri che pregano per i figli e Maria che ha già provato il dolore della perdita del figlio è già vicina a tutte quelle madri .
Joska la rossa. Tra tutti è forse stata la sorpresa più piacevole. E’ stato un po’ come innamorarsi di qualcuno che conosci da tanto tempo, che hai sempre avuto davanti e della cui bellezza non ti sei mai accorto. Il modo con cui De Marzi ha cercato di farcela interpretare è stato la scintilla. La ballata del “dai che cantemo” è diventata un vero e proprio racconto pieno di vita, memoria e nostalgia. Con il finale drammatico di una poetica inaudita.
Volano le bianche. In questo canto è stato fondamentale il suggerimento del maestro sul renderlo più scorrevole. Nell’intreccio tra il volo delle bianche proposto dal coro e le “strofe” eseguite dai soprani è presente la tragedia dell’eccidio degli Alpini sull’Ortigara chediventa speranza nel rifiorire silenzioso della montagna. Ascoltando la registrazione, in molti degli attacchi appare nitida (forse aiutata anche dalle astute sottolineature del pianoforte) la sensazione dei pennuti che si alzano in volo all’improvviso. Peccato che nelle ultime battute siamo di nuovo ricaduti nella tentazione di scandire le sillabe, quasi interrompendo lo spettacolare volo delle pernici.

martedì 2 febbraio 2010

emozioni

From: "Bepi De Marzi"
To: "Gigi Bertagna"
Sent: Tuesday, January 26, 2010 1:55 PM
Subject: caro
Mi è piaciuto stare con voi.
Le voci ben curate, la serietà e la serenità
L'impegno. L'originalità.
La convinzione.
Siete anche belli.
Ero vicino a tua nipote: di pochi sorrisi, bella e severa.
Rassicurante nella sua giovinezza impegnata.
Tu sei molto musicale. E disponibile alla discussione. Ai suggerimenti.
Spero di poter realizzare un programma insieme: Voi e Crodaioli.
Tua moglie ha un sorriso intelligente e innamorato.
Te lo ripeto: siete bellissimi.
Sono tornato con la felicità nel cuore.
Avevo un po' di timore all'inizio. Mi toglieva la libertà qualche
inattesa presenza intenzionale.
Ma ho superato tutto dopo il primo canto, guardando, senza farmi
capire, il modo di esprimersi
di Agnese.
Nonostante la mia esperienza, la mia sicurezza, la mia conoscenza, ho
bisogno spesso di queste
certezze che mi vengono (o che cerco volutamente) dalle persone dallo
sguardo sincero, trasparente.
Ho una settimana molto intensa da percorrere. Ma stare con voi mi ha
dato la forza per affrontarla.
Penso a tuo fratello, alla sua preoccupazione quotidiana.
Mi è piaciuto dare un bacetto a Elia.
Siete coraggiosi e saggi.
Vi ringrazio per l'amicizia e la fiducia.
Un abbraccio fraterno.
Tuo Bepi

giovedì 28 gennaio 2010

Sul Ponte di Perati

Visto che lunedì non l'abbiamo cantato lo canto qui:

Sul ponte di Perati
bandiera nera
è il lutto degli alpini
che va alla guerra

È il lutto degli Alpini
che va alla guerra
la meglio gioventù
che va sotto terra

Sui monti della Grecia
c'è la Voiussa
col sangue degli Alpini
s'è fatta rossa

Nell'ultimo vagone
c'è l'amor mio
col fazzoletto in mano
mi dà l'addio

Col fazzoletto in mano
mi salutava
e con la bocca i basi
la mi mandava

Quelli che son partiti
non son tornati
sui monti della Grecia
sono restati

Un coro di fantasmi
vien giù dai monti
l'è il coro degli Alpini
che sono morti

Gli Alpini fan la storia,
la storia vera
l'han scritta con il sangue
e la penna nera

Alpini della Julia,
in alto i cuori
sul ponte di Perati
c'è il tricolore!

mercoledì 27 gennaio 2010

La memoria e la pace (27 Gennaio, giorno della memoria)

La terra è di neve, di neve le case, gli alberi, l’acqua; neve le colline, neve gli uomini.
Uomini formica calpestano, barcollano, cadono, strisciano, irrigidiscono e infine stanno in quell’immensa bianchezza. Bestemmiano il Dio onnipotente e incomprensibile che li ha voluti uomini, non formiche.
Ogni cognome italiano ha lasciato le orme su quella neve. Siamo nati là e neanche ce lo ricordiamo.
Uomini cicala non hanno terra, calpestano catrame. Non hanno neve, ma una poltiglia calda quando tocca il suolo. Camminano, senza pesi, per gioco, leggeri.
Leggeri i pensieri. Pesanti i cuori. Bestemmiano il Dio sconosciuto, abbandonato.
Non hanno lo zaino in spalle, scarponi rotti ai piedi, non hanno fame. Non hanno tempo. Nemmeno per ricordare. E il tempo lo hanno già perso
Veniamo tutti da quella neve e lo abbiamo dimenticato.
Si levano note di dolore, preghiere di pace, grida di nostalgia. Il tempo non esiste più. E’ tornato indietro nel gennaio 1943 e pure siamo qui ora.
Agli uomini formica nella neve di Russia par di sentire voci dal cielo e per un momento, forse per l’eternità, ascoltano senza paura nella sera di stelle, cullati dal suono di voci di un tempo lontano.
Quella sera siamo stati brace della memoria, piccolo seme di pace, rimedio sicuro per l’anima.

martedì 26 gennaio 2010

Questa notte......

Stanotte De Marzi ci ha fatto volare, nel tempo e nella storia.
Ci ha ha portato sulla neve di Russia, puzzolente di guerra; ci ha portato nei boschi dell' altipiano a primavera; ci ha fatto conoscere gli urogalli; ci ha fatto sentire il sapore del vino rosso, che si assapora piano in una casa di legno; ci ha fatto sentire, con gli occhi, le pernici bianche che volano;
ci ha tormentato con gli odori dei lagher, ci ha fatto sentire le risate di una ragazza russa e l'urlo a denti stretti di quei ragazzi vestiti da soldati; ci ha fatto marciare nella neve carichi di freddo e di stanchezza; ci ha fatto camminare sulle foglie dei sentieri di montagna; ci ha fatto amare i desideri degli uomini e le loro miserie.
De Marzi ha frugato nei pensieri e nei ricordi di Mario Rigoni Stern, per raccontare a tutti; anche noi. E' la sua missione, indomita e libera, senza paure.
Noi coro, davanti al pubblico e pubblico stesso, ascoltiamo, cantiamo, ci emozioniamo e intanto diventiamo testimoni di un pezzetto di storia.....Così sconosciuta e così lontana dai nostri figli....
Ed il mio cuore è sempre più meravigliato!

Donata

venerdì 15 gennaio 2010

Mario Rigoni Stern

LUNEDI' 25 GENNAIO ALE ORE 21 PRESSO L'AUDITORIUM ANDREA CELESTI: CON IL CORO SANTA MARIA MADDALENA, BEPI DEMARZI CANTA RICORDA LEGGE E RACCONTA "MARIO RIGONI STERN UOMO DELLA PACE"

giovedì 31 dicembre 2009

Ricordi e speranze

Finisce il 2009, ed in questi giorni di quiete e di dolce far niente, i pensieri ed i ricordi si affollano nella mente e nel cuore.
Le sere di prove, con i momenti di sereno e le immancabili nubi, le domeniche, le Messe, le assenze e le presenze più o meno giustificate.
Il G8 delle Suore, la meditazione a Verona, ASSISI!!!, la rassegna, "NOTE DI LUCE", il concerto al centro sociale.
Canti nuovi, canti rispolverati, canti momentaneamente messi da parte, canti "Troppo difficili", oppure "Troppo facili".
Mi piace pensare che i ricordi, piacevoli o meno, possano essere il nutrimento per le speranze,
per gli impegni futuri, per ridare slancio a chi fatica, per far perseverare chi non molla mai, per aiutare tutti ad investire i propri talenti, in questa formidabile e meravigliosa esperienza che ci è dato di vivere.

BUON ANNO!!

mercoledì 23 dicembre 2009

Natale del Signore

Con qualche giorno di ritardo, commento il concerto al centro sociale.
Sorvoliamo sugli strafalcioni e la lungaggine del presentatore.
Effettivamente ha ragione chi dice che il programma era troppo lungo, infatti la prima stesura era un' ipotesi, ma poi l' ho trasmessa così com' era e non sono stato capace di togliere alcuni brani durante il concerto.
Perdonate il vostro vecchio maestro.
In ogni caso siamo andati abbastanza bene, anche se il maestro stava sbagliando la chiusura di
"San Matio" e l' ultimo ritornello della "Piccola canta di Natale".
Vi ringrazio sempre per la disponibilità e l' impegno che dimostrate e che metterete senz' altro anche nelle Messe della Vigilia e del giorno di Natale, proprio con lo spirito di mettere al servizio di tutti il grande dono che abbiamo ricevuto.
Buon Natale del Signore a tutti voi ed alle vostre famiglie.

mercoledì 16 dicembre 2009

Non è commentabile quello che Michele ha scritto!
E' un nettare rarissimo e corroborante da centellinare piano piano, un balsamo che cura e rinfresca.
Così come un balsamo è stato per me sentire e vedere "I MIEI CANTORI", gli attori ed i musicisti, portare il proprio contributo di capacità , preparazione, fantasia e Fede, poca o tanta che sia.
Credo che le molte persone che si sono congratulate, l' abbiano fatto col cuore, perchè lo sentivano e credo anche, che noi siamo un pò punto di riferimento per molti, siamo
donatori, forse inconsapevoli, di un dono più grande che abbiamo ricevuto e che non vogliamo nascondere o tenere per noi.
Tutto questo aumenta la nostra responsabilità e ci impegna di più.
Ma fa crescere anche la speranza.

lunedì 14 dicembre 2009

La luce di Maria

Maria così dolce, così mamma. Umana e perfetta allo stesso tempo, tutta proiettata verso il suo figlio, il suo Dio. Lei è proprio come la immaginavo. Ma Giuseppe così incazzato proprio non lo avevo mai visto. Nel mio presepio ha sempre quell'espressione un po' insulsa, come di uno che è lì per caso. Ma oggi era proprio al posto giusto. Giuseppe così umano. Non ha proprio nulla di perfetto. Tutto ciò che può vedere lo ha già lì davanti. L'unica cosa che può fare è urlare rabbia e disperazione per ciò che non comprende.
Mentre canto Maria e suo figlio mi specchio in questo Giuseppe. E nel mio canto c'è speranza ma anche disperazione, lode ma anche supplica, amore fedele ma anche tentazione, durezza ma anche fragilità , gioia ma anche smarrimento.
E vorrei esplodere, come Giuseppe in faccia a Maria, per questo turbine di contraddizioni.
Ma lei è così bella, così luminosa che preferisco guardarla in silenzio.
Guardarle gli occhi neri profondi, rossi di lacrime che scendono senza un perché; mentre le labbra si appoggiano leggere su un flauto e le dita vibrano le corde di un'arpa; quando insegna il Natale sotto un velo grigio e mentre intona il dan di una campana; quando parla di un fidanzato lontano e gli occhi di cielo scintillano senza saperlo; quando mi osserva dai banchi della chiesa ed è lì apposta per me e pure negli affanni dei giorni è lì per il suo uomo, per suo figlio, per un nipote; seduti a un tavolo commentando i canti e accompagnandola all'uscita discutendo di adempimenti fiscali tra le colonne di un chiostro.
Non posso capire, non devo comprendere. Contemplare il mistero e offrirgli le mie contraddizioni.
E' tutto quello che mi rimane.

domenica 29 novembre 2009

A rivederci

Tre volte gli ho stretto la mano. Ricordo quando poche domeniche fa ha cantato "il Signore protegge lo straniero", mi sono commosso. Forse il coro è stato ciò di cui Dio si è servito per proteggerlo. Di sicuro il coro ha avuto molto da questo incontro. All'inizio in un momento in cui il nostro settore era composto solo da me se mancava Marco, è arrivato a sostenere lo sgabello, a rinvigorire le voci, a insegnarci che abbiamo sempre quacosa da imparare. Poi via via punto di riferimento costante e appiglio sicuro. E sono passati anni. Più di quanti ricordassi. Tre volte gli ho stretto la mano e gli ho detto "torna a trovarci quando passi di qua". Mi mancherà.

domenica 15 novembre 2009

Meditazione musicale

Domenica 13 dicembre alle ore 16, nella Chiesa abbaziale di Maguzzano si terrà la meditazione musicale sul mistero del Santo Natale dal titolo NOTE DI LUCE, organizzata dal CORO SANTA MARIA MADDALENA, in collaborazione con Suor Grazia Papola.
Canti eseguiti dal CORO SANTA MARIA MADDALENA.
Ai flauti: Milena Rigato, Francesco Bertagna e Monica Raissoni. All' arpa, Elena Bittasi.

domenica 8 novembre 2009

Spiedo... finalmente!

L'ultimo saluto poi su per via asilo. L'angolo con Vicolo Signori. Che spettacolo queste case. Il portone è mezzo aperto. Sbircio in questa anziana corte bagnata. Deve essere così da sempre. Chissà quanti cantori ha visto salire e scendere per via Annunciata! Silenzio e penombra. Due ragazzini abbracciati si baciano scherzando. Incrociano il mio cammino e si affrettano verso la piazza dell'anitra. Chissà cosa pensano di un uomo incappottato con una cartella nera sotto il braccio. Indugio sulla via per non disturbare il loro momento. Silenzio. Inspiegabilmente solo con il plinplinnare di questa ineffabile pioggerellina di novembre, mi lascio bagnare la testa, gli occhi, le mani, persino la cartella. Ma la giro di schiena così che non si bagnino i canti. Nello specchio della fontana e sul porfido da poco rinnovato il plin plin leggero diventa sinfonia di gocce. In un angolo della piazza vedo un bambino vestito da indiano con il viso bagnato di lacrime in un carnevale di trent'anni prima. E la pioggia fine sa di sale quando mi arriva alle labbra. E intanto penso e ripenso a come sia tecnicamente possibile sbagliare un canto in un punto mai sbagliato alle prove. E scoprirlo un minuto prima di salire sull'altare. E perseverare nell'errore. No. Non siamo stati tecnicamente impeccabili. Ma in fondo è stato bello. Forse meglio di altre volte. Bello come il perdersi alla seconda battuta, continuare a cantare e cercare di capire, provare a ritrovarsi con i gesti e gli sguardi, alla fine riuscirci e tirare un sospiro di sollievo. Bello come il sindaco che ci ha dato dodici anni di meno. Bello come la giovialità del coro di Tignale. Bello come l'improbabile maestro del coro di Castiglione. Bello come lo stare insieme fino a notte cantando a squarciagola melodie di un altro tempo. Bello come questo spiedo che ora ho davanti. Finalmente spiedo, dorato, croccante ma morbido, giustamente salato, profumato di vite ed olivo, abbondante allo sfinimento. Bello come le facce che ho intorno: di chi si sforza di sembrare quello che non è , di chi vuole bene agli amici e ha il suo modo per dirlo. Bello come chi è innamorato e come chi lo vorrebbe essere. Bello come chi piange sotto le armonie di un canto e come chi si commuove per un amico che parte. Bello come chi è appena arrivato e come chi ritorna dopo un po' di riposo. Bello come questi canti alpini che si rimandano da un angolo all'altro della sala. Bello come il maestro che prova a vedere come sarà dirigere un coro di ottantenni. Bello come questa pioggia di Novembre che ancora non mi abbandona e che sulla punta del Pizzocolo è già candida neve.

XV rassegna di canto corale

Archiviamo con soddisfazione la XV rassegna di canto corale, grazie di cuore a chi si è impegnato per organizzarla e grazie a tutti i cantori per l' impegno nel canto. Peccato per gli ammalati, ma possiamo dire di aver cantato anche per loro.
Penso che il pubblico ed i cori partecipanti, abbiano gradito ed apprezzato.
Da giovedì si comincia a preparare la meditazione musicale del 13 dicembre e tutte le altre scadenze.
La raccomandazione è sempre la stessa: "Presenza alle prove"!

domenica 1 novembre 2009

Ricordo di Ettore

Oggi è morto Ettore Fantoni.
Ettore è stato maestro della "Schola cantorum" del Duomo di Desenzano, fino all' inizio degli anni '60, quando, lasciato il sevizio in Duomo, fondò il "Coro azzurro benacense".Un coro maschile, che ebbe il pregio di recuperare molti canti popolari, anche della nostra zona, riscuotendo notevole successo.
Con l' istituzione della Parrocchia di S. Giuseppe lavoratore, Ettore venne chiamato ad occuparsi del canto liturgico nella nuova parrocchia, nacque così, con l'innesto di voci femminili sull' ossatura del Coro azzurro benacense, la "Corale San Giovanni", che Ettore ha diretto fino all' inizio del 2008, quando ha lasciato per motivi di salute.
Anch' io da ragazzo sono stato allievo di Ettore, conservo di lui il ricordo di una persona che badava molto al sodo, forse burbera all' apparenza, ma che curava oltre al canto il modo di stare insieme nel coro.
Quando cominciai la mia esperienza di direttore, si dimostrò molto attento al mio nuovo cammino, dandomi consigli ed anche rimproverandomi, e da questo capivo che gli stava a cuore ciò che avevo intrapreso.
Per noi, che restiamo a vivere l'esperienza del canto corale, il continuare secondo la sua testimonianza, sia riconoscenza, ricordo ed affetto nella sua memoria.

domenica 27 settembre 2009

XV rassegna di canto corale

Sabato 7 novembre, in Duomo, si terrà la quindicesima rassegna di canto corale.
Partecipano:

Il " CORO MONTE CASTELLO"
Di Tignale, diretto dal M° Enrico Spagnoli

La "CORALE DELLA BASILICA DI SAN SEBASTIANO"
di Castiglione dell Stiviere
diretta dal M° Stefano Cerutti

e... il "CORO SANTA MARIA MADDALENA"

Pubbliciziamo adeguatamente questa importante iniziativa

venerdì 11 settembre 2009

Photo Gallery ovvero la caduta del New President

Eccole finalmente. Alcune delle millanta immagini che abbiamo scattato ad Assisi rimarranno esposte in sede per qualche settimana. The New President, Franz il vecchio, Beppe il monello e la silenziosa Marta abbiamo perso qualche ora di sonno, ci siamo fatti qualche grassa risata e abbiamo scelto tra migliaia di immagini quelle che i sembravano più adatte a richiamare i ricordi. Grazie poi all'infaticabile Donata (come pianta lei i chiodi non li pianta nessuno!) abbiamo stesso le foto alle pareti della sede (l'idea delle mollettine è stupenda e chi pensa il contrario dovrà vedersela con me!). Dulcis in fundo ho persino ritoccato la foto di gruppo, quella fatta davanti alla basilica aggiungendo i cantori mancanti, con il maestro in stile porcellana da lapide perchè non ci stava in nessun buco. Bella e perchè no, anche divertente. Tutto a posto. Tutto perfetto. O quasi... Ore 22.00 circa. Una frase mi gela il sangue: <<>>. Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo mi sono dimenticato di mettere il Coghi. Lui. Il Presidente. Il corista perfetto. La pietra miliare. Il compagno di settore di tanti anni. Potevo dimenticare la Betti o la Monica (tanto lei non ci vuole mai stare nelle foto!), un Francesco o l'Altro, ma il Coghi no! Adesso devo correre ai ripari. Trovare un modo. Credo che lo aggiungerò, ristamperò la foto e gli dirò che non aveva visto bene. Che ne dite?

mercoledì 2 settembre 2009

Prove di canto

Ricordo a tutti che le prove di canto sono già riprese.
Appuntamento qundi giovedì alle 20,45.
Ricordatelo a tutti e portate nuovi coristi.
Ciao a tutti.
Gigi

mercoledì 12 agosto 2009

Terra Santa

Dopo alcuni giorni dal rientro, il ricordo del pellegrinaggio in Terra Santa è ancora confuso tra emozione e nostalgia. Un pensiero continua però ad affacciarsi ed allora provo a vestirlo di parole. Camminare in quei luoghi, pensare, pregare e cantare dove la storia della salvezza ha preso forma, dove sono avvenute cose e prodigi a cui diamo voce con il canto. Questo è il pensiero continuo. Perchè cantare Ave Maria sul luogo dell' annunciazione, Apparve Grande Luce nella grotta della natività o Dolce Signore lungo la via dolorosa, è un' esperienza che auguro a tutti di provare.
Gigi

martedì 7 luglio 2009

Scherzi d'estate

… chi da metà Giugno iniziano le feste in spiaggia e sono sempre di Giovedì, chi ha gli esami e speriamo che vadano bene, chi lavora per studiare e chi studia per lavorare, chi durante l'estate si possono approfondire i canti profani (e quando mai?), chi quando provano gli altri settori va a far baldoria al Moniga, chi il primo giovedì di Luglio si va in piscina a fare le prove (prove?), chi il primo giovedì di Luglio è già maggiorenne (anche se non si direbbe :-)), chi si presenta a cantare a San felice superabbronzato, chi si presenta a cantare a San Felice con i tacchi a spillo (wow!), chi non ha ancora notato che al rinfresco a San Felice sulla macchina del caffè c'è sempre scritto “guasta”, chi dopo la messa a San Felice chiede ancora dove si va a mangiare la pizza, chi organizza la pizzata ai Tre Santi, chi non viene a cantare e ci raggiunge ai Tre Santi, chi fa politologia, teologia ed ecclesiologia ai Tre Santi, chi non si vede più fino a tre prove prima della rassegna, chi aspetta la festa di S.M.Maddalena per andare in vacanza, chi in vacanza c'è già andato, chi ci sta in questo momento (ah no è lì per studiare) e torna il 18 (speriamo), chi magari l'ultima settimana di Agosto inizierà a cantare nel coro. Poi arriverà Settembre e saranno finiti questi scherzi d'estate...

domenica 28 giugno 2009

Promemoria

Le prove di giovedì 2 luglio si terranno nella piscina di Paola.
Grazie Paola per l' invito!
Domenica 5 luglio, Santa Messa in Duomo alle 11,30 ed al santuario di San Felice alle ore 18.
Buona settimana a tutti.
Gigi

sabato 20 giugno 2009

Improvviso

L'ombra che viene azzurra le colline... Colline di oggi gialle di grano maturo, solcate da rughe grigie, rombanti di motori, chiassose di voci dei turisti della domenica; colline di ieri urlanti del dolore dei feriti, roboanti di scoppi di cannoni, solcate da infinite file di divise militari, rosse di sangue.
Chi spegne il giorno conosce i nostri sogni... In quel 24 Giugno di 150 anni fa di giorni se ne sono spenti tanti. Ogni giorno con i suoi sogni. Sogni grandi, ideali di una patria finalmente unita e libera, coltivati nelle università e nei salotti nobili; sogni quotidiani, riflessi nel volto di una donna al lavatoio in trepida attesa, di bambini scalzi e malnutriti che corrono giocosi nei campi. Sogni interrotti in un giorno, da prima dell'alba al tramonto quando l'ombra della sera rende i colori un tutt'uno di azzurro. Impossibile distinguere il nemico dall'amico, i morti dai vivi. E allora è pace, per forza.
Sarà che da settimane sono in piena estasi risorgimentale, ma ieri, durante l'attacco di questo capolavoro di de Marzi, mi ha colto un pensiero improvviso: domani proprio lì, sotto quelle colline, il canto può assumere un significato non previsto. Un momento di preghiera e ricordo riconoscente per ognuno di quei sogni infranti, lontano dalla retorica e dalle urla delle manifestazioni ufficiali. Cantare nel coro riserva anche di queste sorprese. Un'occasione inaspettata. Un' emozione improvvisa.

giovedì 18 giugno 2009

Da Assisi

----- Original Message -----
From: Cappella Musicale S. Francesco
To: Gigi Bertagna
Sent: Monday, May 04, 2009 6:39 PM
Subject: Grazie da Assisi
Assisi, 4 maggio 2009

Gen.le
Maestro Gigi Bertagna,
proprio stamane ho incontrato don Giuseppe Biselli, il quale raccontandomi del brillante concerto del suo coro in San Rufino, ha confermato l' ottima impressone che ho avuto sentendovi cantare "Locus Iste" durante la Messa. Mi dispiace non averla potuta salutare e sentire gli altri canti.
Padre Marcello mi ha anche detto della scelta appropriata dei canti dal punto di vista liturgico.
Mi dispiace che non abbiate potuto cantare l'atto penitenziale, ma c'è stata qualche incomprensione con il celebrante.
Ai miei complimenti per le ottime voci e per l' impasto corale, si unisce don Giuseppe che vi saluta e vi ringrazia per aver tenuto il concerto in San Rufino.
Grazie anche per i graditi omaggi.
Vi auguro pace e bene ed un lungo e radioso futuro corale.
Fraternamente:
P. Giuseppe Magrino




No virus found in this incoming message.Checked by AVG. Version: 7.5.552 / Virus Database: 270.10.19/1938 - Release Date: 04/05/2009 17.28

sabato 6 giugno 2009

Via Lucis 2009

Suor Angela ha saputo descrivere, da par suo, i sentimenti e l' emozione di sabato scorso.
Davvero dobbiamo essere grati al Signore per aver messo sul nostro cammino lei e tutta la comunità del Mericianum, per noi conforto e punto di riferimento.
È diventata ormai una tradizione la «Via Lucis» della vigilia di Pentecoste. Da oltre 20 anni, nella nostra vicaria, viene proposta questa iniziativa di preghiera, preparata attorno ad una tematica che aiuti a dire l’indicibile presenza dello Spirito Santo e la sua opera nella Chiesa e nel mondo. Quest’anno ci siamo lasciati aiutare dal libro biblico di Rut, per scoprire l’irrompere di Dio nella storia, nella vita di questa coraggiosa giovane donna, come nelle nostre vite, per comprendere quali processi di trasformazione operi l’apertura allo Spirito.
Parte integrante della preghiera è il camminare. Con la luce dei flambeaux, idealmente accesi al cero pasquale, in un suggestivo paesaggio, si affronta la notte vegliando, pregando attraverso l’ascolto, la danza, la drammatizzazione, il canto. Il cammino è chiaramente una metafora della vita e il cantare la fede sostiene la fatica, ravviva la speranza esalta la fraternità.
Forse davvero non c’è modo migliore di attendere la venuta dello Spirito che invocarlo insieme, vivendo il tempo della vigilia come un paradigma dell’attesa di tutta l’umanità che geme e soffre,
spera e sogna, sentimenti che solo il canto è in grado di esprimere veramente.



sr. Angela

martedì 12 maggio 2009

Assisi un ricordo colorato

E' passata solo una settimana dal soggiorno ad Assisi (già una settimana?) e sono grata al presidente di aver rotto il ghiaccio in proposito. A me è capitato di non riuscire a mettere in fila i pensieri. L'emozione, la contentezza, la soddisfazione... la "perfetta letizia" sono prepotenti e quando le parole arrivavano alla bocca si trasformavano solo in sorriso. Incontro persone per strada che con me hanno condiviso il viaggio, non dicono nulla e sorridono; vengono a trovarmi in bottega, non dicono nulla e sorridono, per telefono sorridono...Quando i ricordi si trasformano in sorriso vuol dire che è stato bello. Quanto non si riesce a dire.Un'esperienza così,è un dono, che ad un certo punto della vita ti viene concesso(chissà forse l'insistenza non è sempre deprecabile!) Ed è nutrimento per lo spirito e per l'anima, che fa crescere e ci rende sempre più consapevoli della ragione per cui siamo stati creati : rendere grazie al Signore non solo per le meraviglie che lui stesso ci prepara e che noi con infinita inconsapevolezza facciamo nostre, ma per la capacità di accorgerci che ciò che capita ha sempre un motivo più grande di ciò che siamo. Rendersi conto di questo è il dono più bello! Godiamocelo! Così facendo non sprechiamo nulla ... nemmeno l'errore madornale e vergognoso che mi è toccato in sorte con l' Alleluia. Ci vuole tempo e brucia parecchio ma ne intravedo il "dono"... è servito a riportarmi con i piedi per terra . Fragilità umana, presunzione, convinzione di essere arrivati sono sempre lì, dietro l'angolo. Ma noi siamo sempre in viaggio.. e intanto che preparo di nuovo le mie valige, chiedo umilmente scusa al coro intero. Donata

mercoledì 6 maggio 2009

PIETRE ANGOLARI

Le mani fredde, piccoli brividi che fanno irrigidire i muscoli, la voce che stenta a uscire; gente, a fiumi che si riversa in ogni lato, davanti, a destra, a sinistra, dietro; cordoni penzolanti attorno a vite di frati concitati; suore a L; colori, tantissimi colori che entrano negli occhi, ma non riescono ad starci tutti, sono troppi, e troppo grandi per noi: piccolo coro di provincia. Ma nel piccolo coro di provincia pulsa un grande cuore. E' quel cuore che tante volte ha sognato di essere lì. E' quel cuore che dopo tanti rinvii ha lavorato duramente su quella meta. Lo stesso cuore che ha patito le tensioni e le pressioni nel lungo viaggio dall'organizzazione all'evento. Ma questo cuore è custodito da un tiburio. La cupola è sorretta da solide colonne. Le colonne sono fatte di pietra. Pietra semplice, un po' indurita dalle fatiche di anni, ma sempre lì a reggere la cupola affinché il cuore non si stanchi troppo. A volte le pietre si bagnano, di sudore per la fatica di sorreggere o per le lacrime di un'emozione troppo grande. Ma questa umidità non le danneggia, anzi impasta la polvere che si deposita tra pietra e pietra e la cementa. Il cuore cresce, cambia, ora rallenta poi accelera e le pietre sono lì a scandirne il tempo. E il piccolo coro di provincia in quell'infinito di storia, arte e santità vacilla per un attimo. Anche le pietre tremano, ma restano salde. E poco a poco escono armonie ad unire tutte le genti di tutti i popoli nella lode del Signore. Un ultimo applauso; una pioggia di gioia bagna le pietre. Ma le pietre non cedono. Sono pietre angolari.

mercoledì 29 aprile 2009

ASSISI

Alla vigilia della partenza, un pensiero.
In mezzo agli ultimi preparativi, agli aggiustamenti degli organizzatori (complimenti per l' impegno), all' attesa della partenza, noto con gioia che piano piano si fa strada la conspevolezza che stiamo partendo per un' esperienza speciale. Lo si è visto alla prova di lunedì, dove alla fine quasi tutti sono riusciti a partecipare, lo colgo dalle telefonate di questi giorni per le ultime richieste di ragguagli. Ci accompagni questo spirito di gruppo e di fraternità, con gli auguri e l'affetto che molti ci hanno manifestato e ci guidi San Francesco con l'esortazione alla ricerca della "Perfetta letizia".

domenica 19 aprile 2009

E' andata

Poteva andar meglio, ma poteva anche andare peggio.
Prendiamoci il buono e cerchiamo di individuare bene e superare le difficoltà.
Intanto complimenti per aver tenuto fino alla fine e per la scelta dei testi letti.
Ero inzialmente scettico, ma poi mi hanno affascinato, anche per merito dei lettori.
Appuntamento a giovedì. Ciao a tutti, Gigi.

martedì 14 aprile 2009

Complimenti a tutti per l' impegno che avete dimostrato durante le celebrazioni della Settimana Santa. Grazie per avermi dato la possibilità di vivere così pienamente quei momenti.

sabato 4 aprile 2009

Inizia la settimana più importante ed impegnativa per il nostro coro!
Impegno, puntualità, partiture, spirito di sevizio ci accompagnino!
Buona Pasqua a voi ed alle vostre famiglie.
Gigi

domenica 22 marzo 2009

Rifiorire

E' da quasi due mesi che non scrivo sul blog. E' come ritornare a casa dopo una lunga e sofferta assenza. Per questo ora sono un po' indecisa su cosa scrivervi.
Ho una montagna di cose da dire.
Forse non dirò nulla, per non rinnovare ciò che si prova nei momenti bui.
Forse perchè preferisco pensare a me stessa come a una delle piante del mio giardino, che fino a poco fa erano nude e sferzate dal vento e ora, malgrado il freddo, malgrado tutto, stanno fiorendo.
Non è facile rifiorire: il gelo a volte ritorna e sembra più crudo di prima, ma la luce avanza.
Una luce che è data dall'amore e dalla comprensione di chi ti sta vicino, anche senza fartene parola.

Grazie a tutti i miei "portatori di luce"

Elena

*

martedì 10 marzo 2009

ASSISI

Finalmente è ufficiale.
Il coro Santa Maria Maddalena, terrà un concerto nella
Cattedrale di San Rufino ad Assisi, la sera di sabato 2 maggio e
domenica 3 maggio accompagnerà la Santa messa solenne
delle ore 12 nella Basilica superiore di San Francesco.
Se uniamo queste formidabili esperienze al "Canto della Madre"
di sabato 18 aprile a Verona, alla Quaresima, la Settimana Santa
e la festa di Pasqua, nessuno dovrebbe mancare alle prove e
tutti dovrebbero dare il massimo in entusiasmo ed impegno.

domenica 1 febbraio 2009

Preparativi

Gennaio e febbraio, apparentemente poco importanti, segnano il percorso del coro fino all' estate.
E' così ogni anno.
Il ripasso dei canti per la Quaresima e Pasqua, e l' apprendimento di qualcosa di nuovo, devono tenerci nella giusta tensione per non mancare alle prove.
Quest' anno, dopo tre o quattro rinvii, andremo finalmente ad Assisi. I consiglieri sono già in piena attività per offrire come sempre un' organizzazione impeccabile, al coro ed agli amici che condivideranno con noi questa importante esperienza.
A differenza delle due uscite per i gemellaggi, non abbiamo stavolta l' obbligo di cantare, ma almeno l'animazione della Messa, dovrebbe essere un punto fermo per la gita di un coro liturgico.
Se poi si riesce a tenere anche un concerto, tanto meglio.
Naturalmente, la scelta dei canti sarà proporzionata alle presenze ed all' equilibrio dei settori.
Dopo la Messa di stamattina, ho notato un desiderio di adoperarsi da parte di molti, magari trovando soluzioni alternative per ovviare a problemi vari che possono mettere in forse la presenza di alcuni coristi.
BENE!
Tutto questo mi fa ben sperare e penso che riusciremo a vivere ancora una volta una bella esperienza.
Ci vediamo giovedì.
Buoni preparativi a tutti.

domenica 11 gennaio 2009

Buoni Propositi...

Sono stata “assente” dal coro per più di un mese prima di Natale a causa della mia brutta influenza (se così si può chiamare!), non ho quindi partecipato alle prove del giovedi e non ho cantato alla S. messa ( anche se comunque vi ho partecipato) e devo dire che mi è mancato molto…

Ma, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere e stando al di fuori del coro ho potuto osservare e cogliere tante cose, tante sfumature che logicamente non avrei colto se avessi cantato.

Mi unisco quindi al pensiero del nostro maestro in merito al concerto tenuto al centro sociale: ero tra coloro che ascoltavano e posso confermare, sentendo anche i commenti delle persone che erano dietro e davanti a me, che il concerto è stato davvero apprezzato. Al di là della preparazione tecnica, degli eventuali sbagli, delle corse fatte da chi è arrivato all’”ultimo momento”, il coro è riuscito a far affiorare, e quindi a trasmettere, l’anima racchiusa in ogni singolo brano (in particolare ricordo quelli “ad effetto” di De Marzi).

Ma insieme a tutte queste cose aimè, essendo spettatrice esterna, ho potuto cogliere quelle che si, sono pur sempre sfumature, ma che purtroppo saltano all’occhio anche di una persona poco attenta ai particolari. Sto parlando di un argomento un po’ “fastidioso” per noi donne: la divisa.

Di fronte a quella -direi impeccabile- degli uomini, la divisa delle donne non lo era altrettanto. Sono convinta anch’io che una delle priorità di un coro sia il cantare bene e non certo quello di fare una sfilata di moda, ma un minino di “ordine e decenza estetica” ci vuole. In fondo la divisa è parte del coro e contribuisce, anche se solo in minima parte, al suo decoro. Soprattutto di un coro come il nostro che canta canti sacri e si esibisce in Chiese. Non sto parlando di mettere le calze o meno, di indossare il maglioncino rosso o blu o di tenere solo la camicia bianca (che comunque volendo essere pignoli, come lo sono in effetti io, ci sarebbe da dire anche su questo), ma sto parlando di gonne troppo “corte” o di spacchi un po’ troppo alti.

Queste son tutte cose che purtroppo saltano all’occhio di una persona quando vede un coro dirigersi verso la propria postazione, ancor prima che esso inizi a cantare. Insomma, io trovo che la nostra divisa sia molto carina, classica ed elegante, ma bisorrebbe decisamente dare una sistematina alle gonne delle donne!

Un’altra cosa, invece che saltare all’occhio, giunge alle orecchie… e non è necessario essere esterni al coro per poterlo notare: si sta parlando del brusio provocato dai cantori che costantemente, ogni domenica alla S. Messa, disturba chi vuol seguire le letture e l’omelia e disturba perfino la gente nei primi banchi che vorrebbe partecipare appieno alla S. Messa. Penso che si dovrebbe lasciar spazio a vari ed eventuali commenti al di fuori di una Chiesa e di una celebrazione liturgica.

Con ciò spero che le mie siano accettate come piccole critiche costruttive da prendere così, in tutta tranquillità e serenità.

Faccio a tutti i coristi i miei più sinceri auguri. Che possiate passare iniziare l’anno nuovo con tanti buoni propositi!

Auguri a tutti! Nausicàa